Meredith Kercher e gli altri misteri italiani
News

Meredith Kercher e gli altri misteri italiani

I perché di un delitto che comunque vada non avrà una verità "certa" - Parla il pm di Perugia - Il sondaggio - La fotostoria - Il processo di Perugia: la scheda - La scena del crimine (video)

Così, si ricomincia. Da un processo d’Appello, che stavolta sarà celebrato a Firenze: a cospicua distanza dalla villetta di via della Pergola, a Perugia, in cui il 1 novembre del 2007 venne trovata sgozzata Meredith Kercher, studentessa inglese ventiduenne. Più di cinque anni dopo, giustizia non è ancora fatta.

La Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado che aveva assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito, i fidanzatini accusati dell’omicidio. Una giravolta processuale che caccia definitivamente il «delitto di Perugia» tra i misteri italiani. Quelli che, al di là dei dibattimenti in aula, mai troveranno verità. Destinati a dividere gli animi colpevolisti da quelli innocentisti. Sottoposti a periodiche rivisitazioni giornalistiche. Scandagliati forzatamente in cerca della prova decisiva dimenticata in un cassetto. Rievocati con l’eterna rincorsa dei protagonisti della storiaccia. Come il delitto di Cogne, dell’Olgiata, di via Poma.  Omicidi che hanno evidenti comunanze: la spasmodica attenzione dei media, i volti di protagonisti che sanno restare impressi nella mente e le indagini malferme delle autorità giudiziarie.

In Via della Pergola fu subito chiaro che la strada verso la verità sarebbe stata un sentiero angusto e dissestato. I magistrati si distinsero per loquacità e cantonate, come l’arresto di un ignaro barista, Patrick Lumumba, rimasto in carcere due settimane. La scientifica fece rilievi lacunosi e poco professionali, arrivando addirittura a cancellare le impronte insanguinate lasciate sulla scena del crimine. Gli investigatori, infine, non sono mai riusciti a trovare l’arma del delitto, un movente sensato o una ricostruzione logica dei fatti. Un delitto perfetto per finire sulle prime pagine dei giornali. E un dilemma inestricabile da dibattere nelle aule giudiziarie.

(twitter@Antonio.Rossitto )

I più letti

avatar-icon

Antonio Rossitto