The Voice 2: le pagelle del primo Live. Tommaso Pini, dal cappuccio di lana ai brividi sulla schiena
Screenshot da Raidue
Musica

The Voice 2: le pagelle del primo Live. Tommaso Pini, dal cappuccio di lana ai brividi sulla schiena

Commento, analisi e voti ai talenti mostrati su Raidue il 7 maggio 2014. Attenzione alla musica, ai brani cantati, all'interpretazione portata sul palco nelle sfide davanti ai coach. Le emozioni (e le stonature) tra le cover più belle di sempre

Eccoci. Anche quest'oggi siamo belli carichi per l'appuntamento settimanale dedicato a "The Voice of Italy".

Abbiamo visto la decima puntata della seconda edizione (in onda il 7 maggio 2014) su Raidue.

Siamo pronti a valutare il primo live del talent dove a contare non è il vestito o il volto, ma la voce.

Il Canale Cultura di Panorama.it ha deciso di dedicare uno spazio alle esibizioni dei potenziali vincitori.

In queste nuove sfide, avremo la nostra pagellona e l'analisi musicale dedicata.

TEAM PELÙ

La classifica dal peggiore al migliore

Il peggiore è stato Giacomo Voli, ha cantato "Life on Mars?" di David Bowie (1973, dall'album "Hunky Dory") - Questa necessità di spingere con la voce può portare dei disastri e questo è stato uno dei casi più evidenti della puntata. Ha davvero sbagliato strada, portandoci in territori oltre il confine, stridendo, risultando non solo poco stupefacente, ma sopravvalutato. È tempo di rientrare e spiegare al pubblico quali sono le sue reali potenzialità. Questa volta ha fatto davvero male - VOTO: 5

La quarta in classifica è Giulia Dagani, la quale ha cantato "Heart of Glass" di Blondie (1978) - Bellissimo brano per una voce fracile che si è comportata in modo assolutamente rispettabile, con qualche insicurezza evidente in alcuni punti, forse complice la performance che la vedeva molto "distratta". Non avendo una voce eccezionale, deve puntare un po' di più sulla personalità, e in questo caso non l'ha fatto abbastanza - VOTO: 6

GIULIA DAGANI CANDIDATA DAL PUBBLICO ALL'ELIMINAZIONE - SALVATA DA PELÙ

La terza è stata Claudia Megré, la quale ha cantato "Non succederà più" di Claudia Mori (1982) - Una canzone difficile da valorizzare e soprattutto molto complicata dal punto di vista di un televoto e di una decisione del pubblico. Claudia, ancora una volta, ha dato il massimo, anche se dai suoi occhi, forse è stata solo una nostra convinzione, mancava quella sicurezza tipica di chi vuole vincere. La seguiremo con convinzione anche nel futuro, anche al di fuori di The Voice. Brava - VOTO:  7+

CLAUDIA MEGRÈ ELIMINATA DA PELÙ

La seconda è Esther Oluloro, la quale ha cantato "L'emozione non ha voce" di Adriano Celentano (1999, dall'album "Io non so parlar d'amore") - Esther vince facile perché in ogni esibizione, la sua naturalezza e quel timbro straordinario la rendono unica. Manca di consapevolezza, naviga in acque difficili. Ha bisogno di crescere. È la ragazza con le doti migliori della squadra. Non ha bisogno di studiare la tecnica, ha bisogno di studiare se stessa - VOTO: 7 E MEZZO

La migliore del team Pelù è Daria Biancardi, la quale ha cantato "Fighter" di Christina Aguilera (2003, dall'album "Stripped") - Quando bisogna tirare fuori le unghie, quelle vere, essere belli e particolari conta ben poco. Daria ha dimostrato di avere non solo la professionalità, ma una forte dose di controllo e padronanza del palco. Una delle doti più rare nei talenti che stiamo vedendo quest'anno - VOTO: 8

TEAM CARRA'

La classifica dal peggiore al migliore

Il peggiore è stato Giuseppe Maggioni con "Grace Kelly" di Mika (2007, dall'album "Life in a cartoon motion") - È stato come se avessimo visto gli AC/DC cantare una canzone di Cristina D'Avena. Non era nel mood giusto, ci ha provato in modo legnoso, poco convincete. Non era a suo agio, ma questa lezione durissima servirà a farlo sbloccare - VOTO: 5

La quarta classificata è Luna Palumbo con "Happy" di Pharrell (2014, dall'album "G I R L") - Il suo modo di portare se stessa sul palco è finzionale, un po' plastico, non molto naturale. Questo aspetto, unito a un po' troppa ansia da prestazione, hanno trasformato un'esibizione potenzialmente esplosiva in un bel pasticcio. Luna ha dato molto su quel palco, ma nel modo sbagliato - VOTO: 5/6

La terza classificata è Federica Buda con "Quello che le donne non dicono" di Fiorella Mannoia (1987, dall'album "Canzoni per parlare") - La preoccupazione per la buona riuscita dell'esibizione l'ha abnegata, almeno per la prima metà dell'esibizione, dove sembrava troppo algida, poco sincera. In ogni caso è riuscita a riprendersi nella parte finale. Ha bisogno di essere lasciata senza briglie, libera di emozionarsi come e quando vuole. Solo così farà grandi cose - VOTO: 6

FEDERICA BUDA CANDIDATA DAL PUBBLICO ALL'ELIMINAZIONE - SALVATA DALLA CARRA'

Il secondo classificato è Francesco Marotta con "Liberatemi" di Biagio Antonacci (1992, album omonimo) - Oltre quell'aspetto pagliaccesco, c'era una bella voce, un bel temperamento e tanta voglia di vincere. Non meritata di uscire, non meritava questa sconfitta. Ha fatto una performance impeccabile dove non mancava nessun ingrediente per passare almeno questo turno. La scelta di Raffaella ha spiazzato anche noi. Finalmente Francesco ci aveva convinto - VOTO: 7

FRANCESCO MAROTTA ELIMINATO DA RAFFAELLA CARRA'

Il migliore del Team Carrà è Tommaso Pini con "One Day/Reckoning Song" (2008, dall'album "The Reckoning") - È l'esibizione che tutti si aspettano quando guardano The Voice. L'aspetto diventa secondario quando hai una voce che riesce a dare valore al brano e emozione al pubblico. L'assenza di sovrastrutture, quelle di cui parlava la Carrà, lo porteranno molto lontano in questa gara. O almeno ce lo auguriamo - VOTO: 8 E MEZZO

TEAM J-AX

La classifica dal peggiore al migliore

Il peggiore è stato Dylan Magon con "The Seed" dei The Roots (2003, dall'album "Phrenology") - Grande nelle parti cantate, impreciso e poco originale nelle parti scritte per il rap e nell'improvvisazione chiesta da J-Ax. Ci aspettiamo che il cervello di Dylan viaggi più velocemente per trovare rime più interessanti e ancora più spassose e divertenti. Per ora, solo un antipasto delle sue potenzialità - VOTO: 6-

Il quarto classificato è Valerio Jovine con "Il cielo in una stanza" di Mina/Gino Paoli (1960) - Per quanto tempo potrà reggere lo stesso ritmo ottenendo riconoscimento del pubblico. La sua capacità, già dimostrata in tempi non sospetti, è di trovare sempre la chiave giusta per non risultare stucchevole nelle sue performance. Ci auguriamo possa stupire ancora, perché è questa la cartà che lo porterà avanti nella gara. L'esibizione è stata buona ma non ha lasciato il segno - VOTO: 6 E MEZZO

Il terzo classificato è Carolina Russi con "Killing Me Softly" dei Fugees (1996, dall'album "The Score") - Avrebbe potuto fare veramnete qualcosa di scarsamente interessante. Nonostante la giovane età, riesce a dare un tocco di originalità ai brani proposti, una dote rara che ha reso la performance rilevante anche nella sua evidente immaturità artistica. C'è ancora molto da imparare, ci sono ancora troppe insicurezze e punti di debolezza - VOTO: 6/7

CAROLINA RUSSI CANDIDATA ALL'ELIMINAZIONE DAL PUBBLICO - SALVATA DA J-AX

La seconda classificata è Debby Lou con "Bang Bang" (1966, versione italiana degli Equipe 84) - Passione per la musica, grande presenza scenica, ottima voce (con qualche errore evitabile). Debby Lou era uno di quegli elementi che era necessario tenere in gara fino alle battute finali. La sua eliminazione ci ha lasciati interdetti. Non è stata una delle sue performance migliori, ma non meritava l'uscita di scena. Il pubblico non l'ha capita? Siamo sicuri che la risposta sia no. Il pubblico l'ha capita eccome - VOTO: 7 E MEZZO

ELIMINATA DA J-AX

La migliore del team di J-Ax è stata Suor Cristina con "What a feeling" di Irene Cara (1983, dalla colonna sonora di "Flashdance") - Niente da fare, il suo coraggio sul palco, la sua disarmante innocenza ci hanno incantati anche questa volta. Non ha paura di divertirsi, non ha paura di se stessa. Al massimo ha solo un po' paura di "The Voice". Una grande esibizione in cui ha dato molto di più del semplice buon canto - VOTO: 8

TEAM NOEMI

La classifica dal peggiore al migliore

Il peggiore del team è stato Stefano Corona con "Secretly" degli Skunkanansie (1999, dall'album "Post Orgasmic Chill") - Abbiamo letto le cose più ironiche e crudeli su Twitter e c'è da dire che avevano ragione. Avere buone doti vocali non vuol dire utlizzarle senza alcun tipo di controllo. Il risultato di questa esibizione su questo brano straordinario è stato a dir poco sgradevole. Da Stefano ci aspettiamo molto di più - VOTO: 4

La quarta classificata è Gianna Chillà con "Ragazzo Mio" di Luigi Tenco - È vero che su Internet le persone scrivono le cose cattive dividono invece di unire, ma il canale comunicativo che Gianna ha costruito con il pubblico è di rottura. Cantare senza scarpe, avere in età un ostile da figlia dei fiori perenne, usare la voce in modo non molto centrato, puntando tanto sulla "presenza scenica". Volere un baricentro per questa esibizione e non usarlo. La puoi girare come vuoi la frittata, ma il risultato sul palco non funziona - VOTO: 5/6

La terza classificata è Giorgia Pino con "Just give me a reason" di P!nk (2013, in collaborazione con Nate Ruess dei Fun.) - Insicurezza, insicurezza e insicurezza. Questa e la parola chiave che racchiude cos'è Giorgia in questo suo momento a The Voice. La sua incredulità si trasferisce nei pezzi che canta, menttendoci poca concentrazione. Si vede che questa gara le pesa e non riesce a sbloccare questo suo limite. C'è ancora molto da fare - VOTO: 6+

Il secondo classificato è Andrea Manchiero con "Let me out" dei Ben's Brother (2007, dall'album "Beta Male Fairytales") - Piano piano, con il suo pianoforte, Marco sta trovando il modo giusto per entrare nelle canzoni e portarle sul palco con credibilità. Ad un certo punto dovrà dimostrare di avere più personalità e idee degli altri. Speriamo non sia questo un suo limite - VOTO: 7 E MEZZO

Il primo classificato è Gianmarco Dottori con "Un tempo piccolo" dei Tiromancino (2005, dall'album "95-05") - Concentrazione, stile, intenzione, intonazione, carisma. Gianmarco ha trovato una strada che lo mette a suo agio e questa canzone gli ha permesso di percorrerla senza difficoltà. Arriverano sfide difficili alle quali dovrà rispondere con la stessa forza, perché la sua voce è bella, ma non è importante ed estesa come altre. Deve puntare su altri aspetti. - VOTO: 7/8

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Alessandro Alicandri