Musica

The Pop Group, Honeymoon on Mars: uno dei dischi cult del 2016 - Recensione

La leggendaria band post punk torna con un album capolavoro nel segno della più totale libertà creativa

Questa è una band che suona come nessun'altra al mondo. Non è così da oggi perché il gruppo fondato da Mark Stewart nel 1977 è, dalla fine degli anni Settanta, un passo avanti. Basta riscoprire quel capolavoro incendiario e visionario che è Y, l'opera prima uscita nel 1979.

Honeymoon on Mars, prodotto dal guru del dub, Dennis Bovell, regala ancora quella sensazione di trovarsi di fronte a una band che non conosce schemi, che si muove libera e selvaggia, contaminando il post punk con il funk, la new wave con i Primal Scream, Iggy Pop con i Portishead e i Public Image Limited di Johnny Rotten.

Il risultato è un disco splendido che sembra per l'appunto venire da Marte in quest'era di omologazione sonora e creativa. Non sono canzoni da raccontare quelle di The Pop Group, ma da ascoltare in tutta la loro bellezza che, a volte, ha il suono del caos. Un caos bellissimo.

I tre brani cult: Zipperface, City of eyes, Pure ones

La cover di Honeymoon on Mars

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Gianni Poglio