Rachele Bastreghi: "In "Marie" canto senza i Baustelle"
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Rachele Bastreghi: "In "Marie" canto senza i Baustelle"

La cantante toscana ha pubblicato il suo primo ep da solista

Galeotta fu una fiction. Non stiamo parlando di un flirt, ma della presa di coscienza delle potenzialità di solista che Rachele Bastreghi, dopo quindici anni di carriera  nei Baustelle, aveva accantonato.

Tutto merito della fiction Questo nostro amore 2, trasmessa dalla Rai, dove Rachele interpretava la chanteuse rock Marie, bucando lo schermo con la sua seducente interpretazione di Mon petit ami du passé.

Quest’ultimo è stato il primo estratto dell’ep Marie, uscito il 27 gennaio, composto da sette canzoni, tra cui quattro brani inediti, Folle tempesta, Senza essere, Mon petit ami du passé e Il ritorno, e due cover,  Cominciava così dell’ Equipe 84 e All'inferno insieme a te di  Patty Pravo, oltre alla versione strumentale di Folle tempesta.

La produzione di Marie è curata dello specialista Giovanni Ferrario che, tra gli altri, ha lavorato per gli album di P.J.Harvey e di Morgan.

La cantante presenterà l'ep nei mediastore Feltrinelli a febbraio: il 4 a Milano, il 5 a Roma e il 6 a Firenze.

Seguirà un breve tour, con una decina di concerti tra marzo e aprile, accompagnata dalla formazione che ha inciso Marie, al quale hanno partecipato anche Fabio Rondanini, Marco Carusino e Davide Fronterrè.

Rachele, il tuo ep Marie si ispira apertamente, nella sonorità, alla musica degli anni Settanta. Qual è ,secondo te, il segreto di questo decennio irripetibile per la storia del rock?

“Sono stati anni frenetici, creativi e intensi, attraversati da una forza che continua a vivere fino ai giorni nostri. Molta della musica che ascoltiamo oggi, penso al rock, al pop e al funk, attinge alle sonorità di quel decennio. Non so quale sia il segreto, credo semplicemente che la bella musica non passi mai di moda”.

Che cosa ti ha spinto a cimentarti come solista, lasciando temporaneamente un gruppo di successo come i Baustelle?

“Mi sento di avere di nuovo vent’anni e di affrontare tutto per la prima volta. E’ stata una casualità, grazie alla fiction che ha scatenato qualcosa che già covavo dentro di me. Avevo voglia di rimettermi alla prova con la mia musica e con i miei arrangiamenti, mi è sempre piaciuto esplorare nuove strade e collaborare con altri artisti. L’ep è stato cotto e mangiato in due mesi, il che lo rende più fresco e spontaneo. Voglio sottolineare che non sono uscita dai Baustelle, con i quali tornerà a suonare tra poco”.

E’ prevista la pubblicazione di un album con altri brani?

“ No, Marie resterà un ep, mi sono data dei paletti. Per scrivere le nuove canzoni ho ascoltato tanta musica francese, in particolare quella con un suono cupo e antico. In primavera farò alcuni concerti e sto cercando altre canzoni da proporre dal vivo. Chissà, forse suonerò anche qualche brano dei Baustelle”.

Come hai scelto le due cover da inserire in Marie?

Cominciava così è un omaggio all’ Equipe 84, che conosco fin da piccola grazie a mio padre. Era il lato B del 45 giri Tutta mia la città, che ha rifatto recentemente anche Giuliano Palma. Cominciava così racconta la fine di un amore, è perfetta come atmosfera. All'inferno insieme a te è un brano meno conosciuto del repertorio di Patty Pravo, in realtà è una cover di una bellissima canzone francese, Detachez-moi les bras. Sono sempre stata una fan di Patty Pravo, per cui non ho stravolto la sua versione, che è perfetta così com’è”.

Giordano Sangiorgi, patron del Mei, ha detto che “l’indie italiano è in una fase di crisi. Dobbiamo trovare un nuovo pubblico”. Che ne pensi?

“Viviamo in un periodo di crisi generalizzata e non soltanto dell’indie. Sinceramente non so darti una risposta, internet ha cambiato tutto, soprattutto nell’industria discografica. Non sono contraria allo streaming, anche se lo trovo un mezzo freddo. E’ giusto che la tecnologia vada vanti, spero solo che si trovi un modo più equo per distribuire i ricavi anche ai musicisti”.

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Gabriele Antonucci