Esce "Pop-Hoolista", il nuovo album di Fedez
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Esce "Pop-Hoolista", il nuovo album di Fedez

Il quarto disco del rapper (e giudice di X-Factor) è nei negozi. Tutto quello che c'è da sapere sulle collaborazioni con Elisa, Noemi, Malika Ayane e J-AX

Ironico, interessato e con tante tante cose da dire. Fedez è tornato: si diverte, gioca con le rime. Ed è pronto a stupirci tutti. Esce oggi il suo quarto album in studio, Pop-Hoolista, un disco che ha tutte le caratteristiche per segnare una svolta importante nel mondo della musica italiana. Pop-Hoolista è un concept album; tutte le venti canzoni presenti nella tracklist ruotano infatti intorno agli stessi temi. E il titolo dell’album può aiutarci nel capire di cosa vuole parlarci il nuovo-Fedez.

Pop-Hoolista è una storia, è la fotografia della società italiana così com’è (della copertina, ad esempio, dice: “Sono sempre stato amante dell’arte che dissacra il potere”). Tra stereotipi, grande contraddizioni e forti debolezze. “Sono un grande cultore del punk - ci spiega Fedez - e questo modo di affrontare le tematiche sociali è caratteristico di questo genere”. Ad ascoltarlo bene, infatti, Pop-Hoolista non è il disco rap che ci si può aspettare, anzi. Le influenze sono tante, e più generi (dal punk, appunto, al pop; dal reggae all'elettronica) si uniscono, sostenendosi a vicenda. Lo stesso Fedez si definisce un “diversamente rapper”, per l’appunto.

Tra le canzoni dell’album, quella che dà il titolo al disco è cantata in duetto con Elisa. Si tratta di una vera e propria critica ad attitudini che caratterizzano molti italiani, tra riferimenti ad Alitalia, sindacati e i ritardi di Trenitalia ("se fossi il fidanzato di Trenitalia sarei stufo di comprare test di gravidanza per ogni suo ritardo"). Il ritornello di Elisa propone una soluzione, non è catastrofico; c’è modo di rialzarsi (Si esce dal buio, sai. Ma ci si passa dentro. Si smette di dire ormai e si trova il tempo. Allora non dire più tanto è solo un sogno. E tu cos’hai da perdere se hai già toccato il fondo?).

Veleno per Topic (feat. Luciouz) è il primo singolo, utilizzato per lanciare il nuovo disco, ed è accompagnato da un videoclip già in rotazione. Ieri pomeriggio, invece, è uscito il videoclip di Generazione Boh: “È una critica alla mia generazione - dice - Non è un pezzo facilmente digeribile dalle radio: confido molto nel web. Sono molto felice del video che abbiamo realizzato: abbiamo ricreato un mondo di soli anziani, con l’unica eccezione di una ragazzina che cammina in questa strana città, guardandosi intorno”.


In Pop-Hoolista non mancano importanti collaborazioni. Da Malika Ayane in Sirene, un parallelismo tra le sirene di Ulisse e quelle della polizia (“è sicuramente il pezzo più ‘americano’ di tutti”, ammette) a J-AX in Viva l’Iva (l’Italia è una Repubblica, salvo imprevisti). Da Francesca Michielin in Magnifico a BoomDaBash in M.I.A.. Infine, da notare la coinvolgente ballade con Noemi in L’amore Eternit.

Tra le altre tracce degne di nota, L’hai voluto tu, pezzo autobiografico di cui Fedez dice: “Ci ho messo poco a scriverlo. Io non sputo nel piatto dove mangio ma, come in tutte le cose, anche in questo lavoro ci sono pro e contro. Se c’è una cosa che vivo male è quello che io chiamo ‘autoborghesimento’”. E nella malinconia di questa canzone ci sembra conoscere più Federico Lucia (il suo vero nome) che Fedez il personaggio.

Non C’è Due Senza Trash è invece la lettera di uno stalker (Piergiorgio) a Barbara D’Urso e Vivere In Campagna Pubblicitaria rappresenta una trasposizione moderna di alcuni personaggi del passato (“Ho preso personaggi storici - spiega - e li ho inseriti in alcune pubblicità”).

Le novità di Pop-Hoolista (primo suo cd senza autotune) sono anche di carattere tecnico: “Ho sostituito quello che era il bridge con dei monologhi. Mi aiutano per esprimere più cose”. Molte di queste frasi sono state scritte a quattro mani con il giornalista e scrittore Matteo Grandi. E la scelta di fondare un’etichetta indipendente con J-AX (Newtopia) lo ha aiutato in questo lavoro. Non mancano infatti nuovi progetti in questa direzione: “Abbiamo creato quello che negli anni Novanta veniva chiamato ‘finanziamento a fondo perduto’: finanziamo dischi di nuovi cantanti in cui crediamo e facciamo in modo che si possano scaricare gratis. Il fruitore oggi vuole assaggiare la sua musica subito e si prende il diritto di decidere se appoggiare o meno un lavoro solo dopo essersi ben informato sull’artista”.


Non può mancare una battuta sull’esperienza X-Factor: “Mi piacerebbe seguire i ragazzi anche dopo il programma. Questa esperienza credo sia un’occasione per riuscire a sdoganare il mito del rapper”. E, in effetti, sembra funzionare: “Il pubblico forse non si aspettava una sensibilità e un’umanità come quella che sta vedendo ora”, ammette. “Per me la televisione e i mezzi di comunicazione più vecchi sono state una conseguenza, non la causa del mio successo”.

Piccola nota a margine: Fedez ha scritto pochissimi giorni fa una canzone, Non Sono Partito, appositamente per l’apertura delle serate di Beppe Grillo nel suo prossimo evento al Circo Massimo di Roma. “Quando una persona appoggia qualcuno, non per forza lo appoggia in tutto quello che fa: semplicemente, vedo nel Movimento 5 Stelle delle cose migliori rispetto a quelle che vedo negli altri”. E, motivando nei dettagli questa scelta, non si risparmia nella critica al presidente del Consiglio Renzi: “È incoerente. Non è stato eletto democraticamente e, prima ancora di diventare sindaco di Firenze, chiamò chiromante un’oncologa, dicendo che i termovalorizzatori facevano bene alla salute” spiega.

Nella crescita artistica e personale di Fedez, quindi, si possono trovare impegno, curiosità e ricerca nei minimi dettagli. Senza mai cadere nel banale: “Ho sempre fatto della semplicità la mia arma. Nelle mie canzoni non mi interessa parlare di hip-hop. Non farò mai un disco rap che parla di rap; è come se ci fossero libri che parlano di libri. Che senso avrebbe?”.

E come dargli torto?

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Giovanni Ferrari