Negramaro: nel 2012 la raccolta Una storia semplice, è come il sole
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Negramaro: nel 2012 la raccolta Una storia semplice, è come il sole

Colore, freschezza, rock indipendente, suoni analogici e elettronica si mescolano e arrivano sei inediti dubstep, toni lirici, ballate struggenti

"Una storia semplice", non è la canonica raccolta di brani a cui siamo abituati.

Insomma, il più delle volte sono album che escono per contratto, senza buoni singoli.

I Negramaro dal 6 novembre 2012 non si sono solo impegnati a fare di questa consueta verità un falso mito, ma hanno "svoltato" l'angolo, saltato il fosso, ripreso un decollo.

Un passo che a dieci anni di carriera ha due sapori: mette un punto fermo e "trattiene" il meglio del loro percorso da indipendenti (e fieri di esserlo, guai a dire il contrario) e il ripartire dall'essenziale, dalle radici, per ritrovare se stessi e noi, il pubblico, una freschezza che qualcuno stava aspettando e che forse si era persa distrattamente un po' per strada.

Sei singoli che potevano dare vita a un Ep, ma sono diventati qualcosa di più grande e importante.

Due cd e un totale di 28 tracce con sei inediti onestamente uno più bello dell'altro. Brani immediati, importanti. Il ritorno fresco di "Ti è mai successo?", i suoni dubstep di "Una storia semplice", il folk rock già osannato dal pubblico di iTunes del brano "Sole".

E ancora troviamo il classico rock dei Negramaro in "La Giostra", la ballad classica di "Sei" e la lirica e stupenda "Ottobre Rosso", un brano con una finitura incredibile, da brividi sulla schiena.

Non è un piccolo lancio questo, è un grande ritorno per una carriera che combatte (con classe) gli schemi. Quando dicono di essere più nudi, ecco, lo sono per davvero.

Lo dimostra la copertina, la prima con così tanti colori e la prima che mette su sfondo bianco i contenuti del disco, per la prima volta il nome Negramaro è scritto così grande, al centro. I sei ragazzi salentini affilano le unghie per poi darti una carezza, mescolano novità e il sapore "crudo" delle origini (come in "Es-senza", brano inciso e poi scartato nell'album di esordio).

Ecco ora, in occasione della presentazione del loro progetto le frasi, per quotes e citazioni, più significative del nostro incontro con Giuliano Sangorgi e Andro a Milano.

"Avevamo una 30ina di pezzi papabili, potevamo fare un album, ma non voleva chiudere oggi il percorso di Casa 69, l'apice della nostra produzione".

"10 anni di una band sono importanti come 20 o 30 anni di un'artista, il tempo sembra sempre fortemente dilatato".

"Non parteciperemo a Sanremo, ma nemmeno nessuno ce lo ha mai chiesto. Fazio non meritava, al di là dell'infondatezza della notizia, un titolo in cui sembravamo presuntuosi nel rifiutare, che è più un discorso legato ai meccanismi della gara".

"Quando ho avuto i miei problemi alla voce, per il resto della band non c'era discussione. Non avrei mai risolto la cosa, anche se io avrei voluto, a suon di farmaci".

"Scrivo canzoni per i Negramaro pensando a come verrà accolto musicalmente dal resto della band. Ormai i brani vengono da soli, abbiamo un ritmo produttivo di una velocità spaventosa. La crescita insieme crea le condizioni per una magia irrinunciabile".

"Credo che di questa raccolta debba far più parlare il fatto che ci siano ben sei pezzi nuovi, a nostro avviso tutti potenziali singoli, piuttosto che la presenza del nostro repertorio, idea che sta dietro una precisa volontà e un concetto, non è lì per caso".

"I 30 secondi di parlato alla fine di 'Ti è mai successo?' sono una scelta  arrivata dall'esigenza di non tagliare fuori una strofa che avevo scritto in più. È strano ascoltare 30 secondi di parlato in coda a un brano in radio, per questo abbiamo comunque fatto un radio edit senza quei secondi finali".

"Abbiamo fatto reset, è vero. A volte penso che vorrei pubblicare un album senza la mia voce, ho fatto un forte lavoro di controllo, ho lavorato molto sui bassi. Forse con un album strumentale sarebbe tutto più facile".

"Non andremo ospiti a X Factor perché non appartiene alla nostra strada, è bene che ci sia uno sbocco. Ci sono talenti come Mengoni e la Amoroso che sono meravigliosi, hanno voci stratosferiche".

"Come nuovo singolo ci piacerebbe Sole o Una Storia semplice, Ottobre Rosso potrebbe essere un ottimo singolo di chiusura".

"Faremo un tour, molto probabilmente con date all'estero e nei club. Ma anche i Festival. Si vocifera di un live a San Siro in estate, ma è ancora presto per dire cosa accadrà".

"Ermanno è l'artista delle copertine, anche in questo caso ha realizzato un opera di vero artigianato, dove i colori non sono pantoni ma pennellate reali su tela. C'è molto colore, è vero che gli artisti sentono il mood dell'epoca che vivono. Non è un caso che molte cover in questo periodo siano molto colorate".

"Ringraziamo i Pooh e i Nomadi che hanno detto cose bellissime su di noi. Sono un riferimento fortissimo e speriamo un giorno di poterlo essere anche noi per altre band, che ormai sembrano essere sempre di meno".

"Il fatto che ci siano così poche band nel mercato è dovuto a fattori sociali, al fatto che ci si chiude tanto in se stessi e si sfoga la propria voglia di comunicare davanti a un computer e non più con le persone".

"Se scompaiono le band, per la musica questa potrebbe essere peggio della crisi economica. Ormai il mood sembra essere fare scuole di canto per prepararsi ai concorsi canori. Invece il nostro era di fare quello che volevamo fare e non eravamo capaci a fare bene, per imparare e guidati solo dalla passione".

"Più ci sarà tecnologia più ci sarà l'uomo come protagonista. Questo però non potrà e non dovrà mai sostituire le emozioni di ciò che succede dal vivo. Quando vediamo persone che si parlano in chat anche se sono uno di fronte all'altro, questo è un problema serio, importante, su cui bisogna riflettere".

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