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Musica

Musica a Milano: lied, coro e opera barocca con il Festival Liederìadi

Schumann, Schubert, brani macedoni, brasiliani, e la messa in scena di "Amadigi di Gaula" di G.F. Haendel al Piccolo Teatro Studio

Voce e pianoforte. Oppure voce e fortepiano. E ancora: voce e clavicembalo. Due protagonisti su un palco dove al cantante (o a più cantanti) si affianca uno strumento. Il resto è musica, è bravura, è classe.

La liederistica (dal tedesco "lied", canzone), ovvero quell'insieme di composizioni che prevedono solo voce e uno strumento di accompagnamento, è un genere poco battuto in Italia dove la tradizione ha spinto molto di più la musica sinfonica e operistica soprattutto dell'epoca romantica.

Ma c'è un Festival, che da dieci anni porta a Milano la migliore tradizione liederistica internazionale: è il Festival Liederìadi, fondato nel 2006 e diretto dal tenore milanese Mirko Guadagnini che quest'anno festeggia i dieci anni di attività. La stagione 2015-2016, presentata il 1 ottobre a Palazzo Marino, segna dunque un traguardo significativo per la rassegna musicale che - a Milano come in Italia - si conferma unica nel suo genere.

Mirko GuadagniniIl tenore Mirko Guadagnini

Guadagnini (che il pubblico amante della musica classica conosce come esperto liederista e barocchista - di recente ha cantato al Teatro alla Scala con L'incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi che ripeterà nel 2016) ha voluto formulare una proposta nuova con il titolo “La voce al centro della musica”, dando il via a un percorso dove "la scelta dei repertori spazia su altre forme di musica vocale includendo, tra le proposte, opere ancora poco eseguite ma che trovano, come accade nel Lied, la perfetta corrispondenza di testo cantato e scrittura musicale".  

Il ciclo di concerti della stagione 2015-2016 conta infatti dieci appuntamenti di musica vocale e corale da camera con uno sguardo particolare al periodo barocco a cui è dedicata una iniziativa del tutto straordinaria: la messa in scena dell’opera Amadigi di Gaula di G.F. Haendel presso il Piccolo Teatro Studio di Milano.

Il programma

Il programma del Festival Liederìadi prevede principalmente appuntamenti di liederistica. Lied macedoni, brasiliani, arie dal barocco al romanticismo che si aggiungono alle bellissime sonorità di Schubert (anche con l'accompagnamento del fortepiano) e dei dei Myrthen-Lieder di Schumann.

Quest'anno la programmazione prevede anche concerti per coro e pianoforte e per coro e piccola orchestra. Il Festival si amplia infatti aprendosi alla musica contemporanea, con la proposta di opere di artisti viventi. A inaugurare questo filone - e l’intera stagione - il Requiem per Soli, Coro e Orchestra del compositore inglese Bob Chilcott che sarà presente a Milano il 18 ottobre 2015 per dirigere il suo capolavoro.

L’esecuzione del Requiem di Bob Chilcott si inserisce nel progetto “Un Requiem per ogni anno della Grande Guerra” che avrà durata quadriennale (2015-2018) e che prevede, anche per le prossime edizioni del Festival, l’esecuzione di una Messa da Requiem composta da autori italiani ed europei contemporanei che hanno voluto cimentarsi in questa non facile costruzione polifonica.

- QUI TUTTO IL PROGRAMMA DELLA STAGIONE

L’opera barocca al Piccolo Teatro Studio

Il barocco - del quale Guadagnini è tra i maggiori conoscitori ed esecutori - sarà protagonista della messa in scena di Amadigi di Gaula di G.F. Händel al Piccolo Teatro Studio di Milano con la regia di Oksana Lazareva e la direzione, per 5 solisti e l’Intende Voci Chorus et Musici, dello stesso Guadagnini.

L’opera, in programma il 29 marzo 2016, rappresenta un evento del tutto eccezionale. "Sono passati esattamente trecento anni dalla prima di “Amadigi” spiega Lazareva. "Era il 1715, il teatro era il King’s Theatre di Londra. Sappiamo che dopo qualche spettacolo l’opera fu ingiustamente messa da parte e dimenticata. A mio avviso merita invece un’attenzione particolare. La storia originale di “Amadigi” è caratteristica dell’opera barocca: ambientazione fiabesca, magie e deus ex machina. Essendo però un’opera rara non porta con sé il consueto bagaglio di tradizioni e di prassi esecutive, regalandoci la libertà da qualsiasi schema precostituito. Ed è quello che faremo".

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Redazione