Mtv Spit 2: il vincitore è Shade, l'intervista
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Mtv Spit 2: il vincitore è Shade, l'intervista

Non è altissimo, non è pieno di tatuaggi, ha pure l'aria timida. Ma è geniale, ed è questo che conta. Da Torino ecco il vincitore del contest di freestyle televisivo condotto da Marracash

È stato lui, Shade (da Torino), il trionfatore della seconda edizione di Mtv Spit. Ieri 29 maggio 2013, ha ottenuto un premio da 5 mila euro consegnato tramite un mega assegno. Tra magliette in bidoni, fotografie e sfide a tema libero, il verdetto è arrivato ed è stato eletto il nuovo "King del rap" dopo Ensi

Vito Ventura ha fatto una bella chiacchierata con noi di Panorama.it a caldo per parlare di questo premio ottenuto a colpi di rime dopo una finalissima combattuta contro Fred De Palma e Nitro, l'ultimo dei quali è stato sconfitto in una finale mozzafiato.

Attendiamo ora l'uscita dell'EP realizzato con Rew sotto la produzione artistica di Taiyo "HYST" Yamanouchi. "Giù con noi" è il primo brano estratto da questo lavoro di cui esiste anche un bel videoclip ufficiale .

"Ero in trance agonistica", racconta all'inizio della nostra conversazione ,"non mi sono reso conto bene di cosa fosse successo e ancora non ho ben realizzato. Ho fatto una sfida finale a tema libero e a cappella, con pochi beat guida dati da Double S, è stata una sfida bellissima".

E alla fine hai vinto contro Nitro.
"È stato un grande! Abbiamo due modi di fare freestyle molto diversi, in qualche modo anche difficili da confrontare».

Come hai fatto a vincere?
"Non ne ho idea, anche perché ero l'unico nuovo arrivato dei tre, il pubblico era già molto affezionato a loro. Ho vinto di misura grazie agli applausi e di fronte a un pareggio. Quando dopo l'ultima battle ho sentito tutti gridare il mio nome, ho sentito che avrei avuto un po' dei ragazzi fuori dalla gabbia dalla mia".

Qual è il tuo "superpotere" nel freestyle?
"Probabilmente il fatto che non guardo in faccia nessuno. Uso l'ironia tagliente e non me la prendo mai quando arrivano punch line pesanti da parte dell'avversario, la cosa anzi mi diverte e mi carica ancora di più. Sorrido e gioco".

Tra l'altro ti abbiamo visto con un atteggiamento molto tranquillo in gabbia.
"E pensare che ero più teso del solito. Il mio vantaggio è che lì nessuno era davvero sereno, quindi alla fine tra tutti ero forse il più disteso e concentrato. Onestamente non avevo niente da perdere, avrei accolto con tranquillità anche una sconfitta. E invece è andata benissimo".

Hai dichiarato che rappi in risposta (anche) alla tua fisicità.
"Ho avuto sempre un'indole alla risposta pronta, un po' come difesa. Quando ti ritrovi davanti a uno che è il doppio di te, puoi dirgli quello che vuoi ma ti sdraia per terra. Ma quando l'altro non può reagire fisicamente, una parola distruttiva si è rivelata in più occasioni un escamotage efficace per evitare scontri diretti".

Quando hai cominciato a studiare teatro e doppiaggio?
"Fin dalle scuole superiori, imparare a recitare è importante perché ti aiuta in tanti contesti, compreso il freestyle".

Può capitare a un rapper di non avere più niente da dire?
"Certo. Anche io, nel mio piccolo, ho rischiato di incappare in questo errore quando ho pensato per un solo momento di voler piacere a un numero più grande di persone. Chi ama il tuo rap, ti ascolta perché vuole il tuo personaggio, le tue storie. Il rischio è che per avere tutti, poi perdi sia un potenziale pubblico nuovo, ma anche chi ti ascoltava già. E alla fine non hai più nessuno".

Cosa rappresenta per te Mtv Spit?
"È lo strumento più grande per dimostrare cosa sanno fare i ragazzi italiani attraverso il freestyle. Molti dicono che è meglio "Tecniche Perfette" o che era meglio "2theBeat". La realtà è che spesso in queste occasioni i locali non si riempiono e non c'è tutta l'attenzione che questo tipo di gare meritano, dove tutti possono vedere la qualità di freestyler pazzeschi. Se poi questo tipo di contenuti ha così potere sul web e arriva anche in tv in vetrine come "Amici", vuol dire che è qualcosa di cui c'è davvero bisogno. Mi auguro che in futuro, semmai non dovesse esserci più questo programma, in molti ne sentano la nostalgia".

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Alessandro Alicandri