Mighty Oaks: la band che ha conquistato la Germania - Intervista
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Mighty Oaks: la band che ha conquistato la Germania - Intervista

Indie folk da classifica per il terzetto diventato famoso a Berlino

Ha anche un risvolto italiano la storia dei Mighty Oaks, terzetto indie folk che ha conquistato di recente le classifiche tedesche. Il loro album d'esordio è Howl. Il gruppo è composto dal l’americano Ian Hooper, l’italiano Claudio Donzelli e l’ inglese Craig Saunders. 

"Da Pesaro mi sono trasferito a Berlino per fare un'esperienza europea dopo la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni". racconta a Panorama.it Claudio, 33 anni. "La musica era una passione, un hobby, non avevo mai considerato l'opzione che diventasse un lavoro. Abbiamo registrato tre quattro brani coì mezzi di fortuna e li abbiamo pubblicati su Soundcloud".

Il primo passo: "Il nostro è un genere che negli ultimi anni ha avuto molti riscontri. Non si erano mai visti prima tanti dischi folk in classifica. L'ispirazione folk che abbiamo è autentica: Ian, che scrive la maggior parte dei testi, ha un background folk doc visto che è americano di madre irlandese". 

Il primo paese a rispondere è stata la Germania: "Dopo il boom di Mumford and Sons e Fleet Foxes, la gente ha questo sound nelle orecchie. Secondo me è un approccio alla musica che piace perché è molto onesto, senza computer ed elettronica. Io prima di conoscere Ian non ascoltavo questo genere. A me piacciono i Radiohead, Elisa, il rock americano". 

Il nome del gruppo: "Un proverbio americano dice che le grandi querce (mighty oaks) nascono tutte da piccole ghiande. Ci ha ispirato". E poi c'è l'approccio alla natuta la vera protagonista dei testi della band: "la natura è lo scenario che fa da sfondo alle nostre canzoni. I testi a volte malinconici di Ian celebrano il gusto e il senso di avventura, libertà e amore". 

Una band di amici: "L'inglese, l'americano e l'italiano, sembra una barzelletta ma noi siamo veramente molto legati anche la di fuori della musica. Siamo una band famiglia, ognuno di noi vive lontano dai parenti e dagli amici. Ma siamo fortunati perché Berlino ci tratta davvero bene come band. Appena annunciamo un nuovo concerto, va subito sold out. Non era scontato perché la città ha una tradizione di suoni molto diversi e distanti dal nostro. Il pubblico tedesco è molto curioso, è totalmente focalizzato sulla performance, partecipa ai concerti con lo spirito di chi affronta un viaggio, un'esperienza". 

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Gianni Poglio