Mario Biondi: “ ‘Best of Soul’ è un omaggio a chi ha creduto in me”
Valeria Toti/ Ufficio stampa Mario Biondi
Musica

Mario Biondi: “ ‘Best of Soul’ è un omaggio a chi ha creduto in me”

Il crooner catanese è in tour in tutta Italia per celebrare i suoi primi 10 anni di successi. Le nuove date estive

Lo scorso 18 novembre Mario Biondi, una delle più belle voci soul contemporanee,  ha pubblicato il suo primo greatest hits, intitolato non a caso Best of Soul, con il meglio di 10 anni di attività in due cd a cui si aggiungono 7 brani inediti, per un totale di 22 canzoni.

In genere nei “best of” o nei “greatest hits”, oltre ai principali successi dell’artista, le etichette aggiungono uno o due brani inediti, di solito non memorabili quando addirittura trascurabili, per giustificare l’acquisto ai fan che posseggono già l’intera produzione.

Non è questo il caso di Best of Soul, che non solo contiene 7 brani inediti, quasi un nuovo album, ma tutti pezzi ispirati e a fuoco, senza nemmeno un “filler”, a partire dal primo singolo Do you feel like I feel, originariamente scritto da Nicola Conte per la poderosa voce di Gregory Porter.

In questi giorni Biondi, dopo il successo dei concerti europei, sta portando il suo Best of Soul Tour in giro per l’Italia, che proseguirà anche d'estate, con un nuovo gruppo, nuovi arrangiamenti e una scaletta ricca di sorprese.

Mario, come sta andando il tour di Best of Soul? Che accoglienza stai ricevendo dal pubblico?

“E’ un tour impegnativo, che mi sta dando grande soddisfazioni:  siamo in 10 sopra il palco, con un repertorio di 30 canzoni per oltre due ore e un quarto di concerto. Le reazioni del pubblico sono molto positive, gli spettatori sono contenti di riascoltare della canzoni che non eseguivo da un po’ di tempo, come I love you more e If,  e io sono felice di sentire il loro affetto per brani che magari ho scritto 20 anni fa. Abbiamo dato sonorità nuove ad alcuni pezzi e abbiamo aggiunto delle intro molto particolari, grazie all’ausilio dei nuovi elementi che ho inserito nella band. Ho strutturato la scaletta per evitare entrate, uscite e bis: non sono un grande amante di queste liturgie nei concerti, mi sembrano un po’ forzate. Facciamo una bella pedalata, in cui tiriamo dritti per oltre due ore, senza pause".

Uno degli inediti più belli di Best of soul, a mio parere, è Gratitude: chi vorresti ringraziare, oltre ai fan, per questi 10 anni di successi?

"Gratitude è un brano di cuore, nato con la collaborazione di due amici, Jeff Cascaro, noto cantante e autore tedesco malgrado il suo nome d’arte, e David Florio, con il quale abbiamo scritto altri brani in Sun e Beyond. La canzone è un tributo non solo al pubblico, ma a tutte le persone che hanno contribuito a quello che mi è successo negli ultimi 10 anni. A Trieste ho incontrato un ragazzo che veniva a vedere le nostre serate con la vecchia band, la Mario Bros, a Cortina D’Ampezzo nel 1999, oppure l’altra sera è venuto a salutarmi un fan che mi segue fin dalle mie serate a Taormina  nel 1989: sono tutte persone che hanno creduto in me e che ancora oggi mi sostengono e mi supportano".

Come mai, nella tracklist di Best of soul, non compaiono brani come Ecstasy, No mo’trouble e My girl che non mancano mai nei tuoi concerti?

“Sai, Best of soul non vuole essere propriamente una raccolta, ma una celebrazione. Con la coperta corta data dai sette inediti, abbiamo dovuto togliere qualcosa del  periodo Tattica, che però è ampiamente celebrata dal vivo: Ecstasy ha preso una veste sonora ancora più bella, No’more trouble ha un'introduzione molto interessante di Serena Brancale, un’artista giovane, ma di grande di valore, che sarebbe riduttivo definire una corista”.

Ho notato che nei sette inediti c’è un ritorno alle sonorità nu jazz del periodo di Handful of soul, soprattutto in You Are My Queen. Come mai questa scelta stilistica, dopo un album innovativo come Beyond?

“E’ stato un omaggio al primo disco, che ha lanciato la mia carriera, ma anche un modo per chiudere contrattualmente il mio rapporto con la Schema Records, con la quale non ci siamo lasciati benissimo. Da alcuni anni, ormai, lavoro con la Sony, che ha investito molto su di me e che mi ha sempre dato pieno supporto nella realizzazione dei  miei progetti”.

In Beyond, il tuo ultimo album di inediti, c’è molto funky, un paio di brani dance come Love is a temple e I chose you e perfino uno reggae, Where does the money go. Quali altri generi ti piacerebbe esplorare nelle tue prossime canzoni?

“Sul palco esploriamo un po’ il sound cubano, che a me piace e diverte molto, con il quale abbiamo rivisitato  Love dreamer da If. Non ho preclusioni, né preferenze di genere. La musica, come diceva qualcuno abbastanza famoso, si divide in due: quella buona e quella brutta".

Al di là dell’Italia, quali altri paesi ti hanno accolto meglio in questi anni di concerti?

“Spero di non fare un torto a qualche Paese:l’Inghilterra e il Brasile sono quelli che mi accolgono sempre meglio di tutti, ma anche in Olanda, in Francia, in Germania e in Svizzera  l’accoglienza è sempre molto calorosa”.

In Beyond special edition hai cantato 5 brani dei Commodores. Hai mai pensato a un album-tributo a un unico artista  o gruppo?

“Mi piacerebbe un sacco: il primo nome che mi viene in mente è Al Jarreau, che è sempre stato il mio idolo, fin da adolescente, con il quale ho realizzato nel 2013 il sogno di un duetto in Light to the world. E' stato un grande dolore la sua recente perdita, seguita pochi giorni dopo da Leon Ware, un grandissimo artista, purtroppo da noi poco conosciuto".

Dopo Due, da te definito un talent album, hai mai pensato a un disco di duetti con cantanti famosi?

“I brani di Due, album che forse non ha ottenuto l'attenzione che meritava dalle radio,  dal vivo hanno un grande successo, come Life is everything. Ho un'amica russa che si è appassionato a quel disco, tanto da mandarmi via mail un progetto dettagliato per un eventuale Due 2. Chissà, magari prima o poi succederà. La mia prima scelta, se dovessi incidere un album di duetti con artisti italiani, sarebbe Zucchero, un artista di caratura internazionale, che la black music ce l’ha nel sangue”.

Riesci ad ascoltare musica quando sei in tour? Che cosa stai ascoltando in questo periodo?

“Sì, sempre: in questi giorni sto ascoltando dagli Stretch a Rachmaninov, da Arteha Franklin alla musica elettronica. Sono un onnivoro musicale, mi piace mischiare i generi per trovare nuove idee".

Pensi che ci sarà in futuro una nuova collaborazione con Bluey degli Incognito, che ha funzionato così bene in Sun?

“Ci sentiamo quasi settimanalmente con Bluey, siamo amici e stiamo ragionando su nuove collaborazioni in America, compatibilmente con i rispettivi calendari che, in questo momento, sono molto impegnati. Dopo il tour mi metterò subito a lavorare per il nuovo album e farò una capatina in Brasile, dove ho un po’ di cose in ballo. Nel 2018 si prospetta un nuovo disco davvero molto bello, un ulteriore salto in avanti che stupirà i fan".

Le prossime date del Best of Soul Tour:

18 aprile Catania, Teatro Metropolitan

22 aprile Napoli, Teatro Augusteo

24 aprile Roma, Auditorium Parco della Musica

18 luglio in Piazza Vittorio Emanuele II a Varallo Sesia (VC)

6 agosto in Piazza Leopardi a Recanati (MC)

19 agosto in Piazza Libertini a Lecce

20 agosto all’Arena del Mare a Bisceglie (BA)

27 agosto alla Summer Arena di Soverato (CZ).

Parole e Dintorni
Mario Biondi

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci