Madonna, "Rebel heart" - Il verdetto sul nuovo album
Ufficio stampa Warner
Musica

Madonna, "Rebel heart" - Il verdetto sul nuovo album

Il tredicesimo disco della popstar americana sarà distribuito in cinque versioni

Il tredicesimo album della popstar ha più luci che ombre

Dopo tanta attesa, è finalmente uscito oggi in digitale Rebel heart, tredicesima fatica in studio di Madonna, presentata in pompa magna ieri sera a Che tempo che fa. Domani l'album sarà disponibile nei negozi in cinque diversi formati: standard, deluxe, super deluxe, vinile e in un'edizione limitata in esclusiva negli store Media World. Ogni versione avrà non solo una cover, ma anche una tracklist differente. Per realizzare il disco, che suona come  l’ideale proseguimento di MDNA del 2012,  è stata chiamata una squadra all star di produttori formata da Diplo, Kanye West, Billboard, Avicii, DJ Dahi e Blood Diamonds, Ryan Tedder, Toby Gad, Ariel Rechtshald e dalla stessa Madonna, oltre a guest d’eccezione come Nicki Minaj, Kanye West, Nas, Chance the Rapper e l’ex pugile Mike Tyson. Vediamo insieme, cliccando le frecce laterali, ogni singola canzone dell’edizione standard di Rebel heart.

1) Living for love

Il primo singolo estratto funziona alla grande: beat martellante, bpm alti, ottimi sia il bridge che il chorus. Living for love è perfetta sia  per i dancefloor che per le radio. Si sente la sapiente mano di Diplo, che ha seguito la tendenza del revival house britannico dei Clean Bandit. Voto 7.

2) Devil pray

Inizia con un chitarra acustica, subentra un handclap anni Settanta e poi si trasforma in una sorta di litania orientaleggiante con un beat scarno e ipnotico. Devil pray, come ha spiegato Madonna ieri da Fazio, è un monito contro gli abusi di droghe e di alcool e, più in generale, contro tutte le dipendenze. Il contributo di Avicii, maestro delle contaminazioni tra pop-folk e EDM come nel tormentone Wake me up, è evidente in questa originale canzone. voto 7

3) Ghosttown

Madonna è qui austera come in alcune belle ballate degli anni Ottanta, fino a che non subentra un beat quasi hip hop che però non è invadente, ma anzi esalta la voce di Miss Ciccone. Un refrain contagioso e solenne, accompagnato da una bella linea melodica, completa un brano perfettamente a fuoco. voto 6,5.

4) Unapologetic bitch

Dopo un terzetto scoppiettante, ecco il primo episodio che non ci convince. Vi sareste mai aspettati di sentire Madonna in versione reggaeton? Qui accade e la cantante sembra quasi scimmiottare la cadenza di Nicki Minaj. Il ritornello è pensato apposta per i live: “It might sound like I'm an unapologetic bitch/But sometime you know I gotta call it like it is/It might sound like I'm an unapologetic bitch/But sometime you know I gotta call it like it is/You know you never really knew how much you loved me 'til you lost me, Did you?/You know you never really knew how much your selfish bullshit cost me,Oh, f*ck you/ . Insomma, non propriamente un testo alla Bob Dylan. voto 5,5

5) Illuminati

Qui c’è Kanye West in cabina di regia e si sente. In Illuminati sono evidenti i richiami ai cupi suoni industrial di Yeezus, oltre che al vocoder di 808 & Heartbreak. Un brano di non facile fruizione, che cresce ascolto dopo ascolto. voto 6,5.

6) Bitch, I'm Madonna( feat. Nicki Minaj)

 “You gonna love this, You can’t touch this, cause I’m a bad bitch” (“Questo ti piacerà, non puoi toccarlo, perché io sono una cattiva stronza"). L’inizio di Bitch, I’m Madonna non è certo incoraggiante, ma il peggio deve ancora venire. Al secondo numero 37 subentra un beat pacchiano da discoteca estiva di serie B che fa sorgere dal profondo una domanda: Madonna, perché?  Voto 4.

7) Hold tight

Qui sembra che Madonna emuli Ariana Grande invece del contrario. Una concessione alle nuove tendenze del pop caratterizza questo pezzo senza infamia e senza lode, che viene risollevato da un buon chorus. Voto 6.

8) Joan of Arch

Qui la voce di Madonna riesce finalmente a emergere dai synth e dalle tastiere, anche quando subentra un moderato tappeto elettronico. I momenti solo voce e chitarra sono di indubbio fascino e qualità. Voto 7.

9) Iconic (feat.Mike Tyson e Chance The Rapper)

Saltano subito all’occhio (e all’orecchio) i featuring di Mike Tyson e di Chance The Rapper. L’epico crescendo di Iconic si stempera nelle atmosfere quasi horror dell’originale refrain. Nel testo sono numerosi i riferimenti a Muhammad Ali e alla forza di volontà che accomuna la cantante con i grandi del pugliato. Anche Iconic richiede più ascolti, ma ne vale la pena. Voto 6,5.

10) HeartBreak City

Una batteria quasi marziale su un piano malinconico, arrangiamenti che diventano via via sempre più ricchi, un chorus solenne e ricco di pathos. Pollice su. voto 6,5.

11) Body shop

Atmosfere solari, handclap coinvolgente e un coro di sottofondo. La  chitarra acustica e un beat lento e solido esaltano l’eccellente prova vocale di Madonna, che qui rivela tutta la sua versatilità. Body shop potrebbe diventare un tormentone estivo di qualità. voto 7.

12) Holy water

Vale qui lo stesso discorso fatto per Bitch, I’m Madonna(visto che qui il termine bitch viene ripetuto almeno una cinquantina di volte): Madonna, perché? Voto 4.

13) Inside out

Synth anni Ottanta, archi sgargianti e beat secco caratterizzano Inside out, che si apre nel coro. Come sempre, i passaggi migliori sono quelli in cui la voce di Madonna resta naturale invece di essere filtrata dal vocoder. Voto 6.

14) Wash all over

Un brano iperprodotto, ricco di suoni, forse anche troppi, che rischiano di coprire, in alcuni passaggi, l’ottima prova vocale di Madonna. Un buon finale, che lascia soddisfatti e con la voglia di premere di nuovo play. Voto 6,5.

Bonus tracks

Nella special edition di Rebel heart spiccano la title track, inspiegabilmente lasciata fuori dall’edizione standard, e l’incisiva Veni vidi vici, con uno strepitoso rap di Nas.

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Gabriele Antonucci