Lorenzo Fragola: il primo ascolto di 1995
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Lorenzo Fragola: il primo ascolto di 1995

La recensione dell'album d'esordio dal vincitore di X Factor 8

Poteva rimanere "solo" il provino più emozionate dell'ultimo X Factor. Lorenzo Fragola è salito sul palco con la sua ormai epica felpetta celeste con il cappuccio. Tra un accordo e l'altro ha abbattuto come un carrarmato la quarta parete scenica. Con una cover di Domenico Modugno prima...e con il suo inedito "The Reason Why" poi.

Le sue sopracciglia fuori moda ormai sono un ricordo sfumato rispetto alla commozione di Fedez, di certo il tipo di persona che non dispensa lacrime come hobby. "Mi hai insegnato che con la musica si può davvero fare emozionare le persone", ha detto il diversamente rapper tatuato. E anche il pubblico, tutti noi, abbiamo condiviso quel sentimento di appartenenza al suo modo di vedere la musica.

Quello dell'essenza.

Lorenzo Fragola, anche in questo album "1995", riporta un po' in extended version quelle emozioni. In questo la presenza produttiva di Fabrizio Feraguzzo e Fausto Cogliati ha avuto un ruolo determinante per tenere acceso quel fuoco. La sua passione per la musica, traccia dopo traccia, non si capisce solo che c'è, ma si sente che è vera.

In queste 13 tracce porta molto la sua cifra musicale in lingua inglese, quella che oggi gli ha portato molta fortuna e successo, ma anche quella italiana con la quale ha fatto un Sanremo onesto anche nei suoi tremori e nelle sue fragilità.

Sì, perché Lorenzo Fragola ha 19 anni e anche se volte sembra voler fare quello che ne ha il doppio, è un ragazzo che vive la musica ancora come quelli che suonano bene la chitarra attorno a un falò per fare colpo sulle ragazze e poi passa le ore nella stanzetta a scrivere e suonare. E invece è lì, a essere la nuova promessa della musica italiana prendendola come il gioco più divertente della vita.

Alla sua età avere le idee così poco confuse sul suo percorso e una forza espressiva così evidente non è un plus, è l'unica cosa che importa davvero alla gente. Piace, è un bel ragazzo, ma non ha bisogno di essere inquadrato da una telecamera per poter lasciare il segno.

"1995" è un album dove Fragola ha lavorato a tutto, ma ha scritto ancora poco rispetto a quello che potrebbe avere nel cassetto. Ci sono testi in italiano su demo già esistenti, adattamenti in inglese, firme italiane (il bravo Ermal Meta, Nek), internazionali (tra l'altro piuttosto importanti nel panorama pop internazionale come Tom Odell).

Di lui manca tutto il racconto di quella fase rivoluzionaria e di enorme cambiamento che ha avuto la sua vita in questi mesi. Lui ride, canta, ma dentro il suo cuore c'è stata una rivoluzione. E quel tutto primo poi andrà espresso. Lui può farlo. Leggetevi il testo di "Who am I?", interamente scritto da lui e capirete di cosa sto parlando.

C'è molta cura nella parte suonata, un approccio per lo più acustico che però spazia dall'orchestrale alle sfumature rock, per poi accennare a sapori jazz come nella cover di "Dangerous" (dev'essere un pallino di Ferraguzzo, ha portato David Guetta anche nell'ultimo album di Chiara). Un album sincero e semplice, un antipasto delle sue potenzialità. 

Una mia collega giornalista, alla presentazione del disco a Milano dove ha suonato alcuni suoi pezzi dal vivo mi ha detto: "Ma è davvero così bravo?". Eh sì, cara mia collega giornalista, è proprio bravo.

Lorenzo Fragola: foto per 1995

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Alessandro Alicandri