Kraftwerk
EPA/OLIVER BERG
Musica

Kraftwerk in concerto il 16 novembre a Firenze

I musicisti tedeschi sono stati i padrini dell’elettronica e della techno

Impossibile immaginare la dance e la techno, la new wave e l'hip hop che ascoltiamo oggi senza l’apporto dei Kraftwerk. E' celebre la definizione di Derrick May, uno dei maestri della techno: «La techno sono George Clinton e i Kraftwerk chiusi insieme in ascensore».

Il leggendario gruppo di Dusseldorf, il cui nome significa Centrale elettrica,  si esibirà in unica data italian il 16 novembre all’Opera di Firenze in un avveniristico show in 3D con i più grandi successi della loro quarantennale carriera.

Le prevendite dei biglietti, con prezzi dai 45 ai 70 euro+d.p, sono disponibili dal 27 marzo alle ore 11 su www.ticketone.it

Gli spettatori verranno proiettati in un’atmosfera quasi onirica, dove musica e immagini si influenzeranno a vicenda.

I Kraftwerk hanno brevettato per primi alcuni pad di ritmi sintetici e sono stati i precursori nell’utilizzare la batteria elettronica in ambito pop.

Prima dell’avvento dei personal computer, dei sintetizzatori e dei campionatori, la band tedesca ha rivoluzionato il concetto stesso di produzione musicale: all’improvviso non era più necessario utilizzare gli strumenti tradizionali, né bisognava saper leggere lo spartito per incidere album.

Nella loro musica sono numerosi i riferimenti al nostro Futurismo, a partire dal loro maggiore successo, l’ipnotica Autobahn(Autostrada) del 1974, un brano della durata di oltre venti minuti. In esso ritroviamo il culto della velocità e della macchina, teorizzato per primo da Filippo Tommaso Marinetti, oltre ai rumori concreti di autovetture.

Un’autostrada che ha portato la musica tedesca al centro del mondo.

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Gabriele Antonucci