Jovanotti su Raiuno: il motore dell'amore
Musica

Jovanotti su Raiuno: il motore dell'amore

Giudizi a caldo sul primo evento televisivo (per fortuna, musicale) della nuova stagione Rai

2 settembre 2013. «In questa notte fantastica», dopo mille promo "non autorizzati" e tantissima attesa, è appena finito. Abbiamo assistito a due ore grande di musica. Ma soprattutto abbiamo visto Jovanotti su Raiuno, del suo primo tour negli stadi. Abbiamo visto un concerto senza gara, un talento senza televoto. Noi a quel concerto di San Siro protagonista del montaggio c'eravamo stati e siamo contenti che questa esperienza, come quei puntini di cui parlava, sia da oggi più condivisa.

Questa sera abbiamo avuto la possibilità di rivivere tutti i momenti ancora più da vicino, forse come molti di voi che state leggendo questo articolo ora.

Forse avrete notato anche voi la bellezza di poter guardare con più attenzione anche la gente, le loro facce emozionate, i loro abbracci, i loro sorrisi, le loro lacrime. La parte più bella di questo spettacolo per la regia di Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni è la rivoluzione portata dentro quel canale che molto spesso viene associato al termine "vecchio". La velocità, i colori, il senso del ritmo. È stato come vedere un canale che ancora non esiste. O che esiste da oggi.

Un percorso di 25 anni festeggiati con «Backup»che sembra ieri e invece dentro le nostre vene è passata la musica di un quarto delle nostre vite. Il momento più bello dello spettacolo è stata la "benedizione" di Gianni Morandi, il corrispettivo anni 60 di chi ha portato nelle case di tutti l'entusiasmo della vita, dell'amore per il pubblico.

In «Mi fido di te» il momento emotivamente più forte, seconda solo alla tensione severa di Lorenzo che chiede alle persone che lavorano con lui di dare ancora di più, di amplificare il suo battito nel modo più importante.

Avremmo voluto vedere più dietro le quinte, più momenti di backstage, più conversazione con l'artista, ma la scelta chiara è quella di mettere al centro la musica e un po' meno le parole dette ai giornalisti. È stato bello, anche questa sera, ritrovare nella musica di Lorenzo Cherubini il motore dell'amore.

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Alessandro Alicandri