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Intervista a Irama: “Ecco le canzoni che mi hanno ispirato”

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il giovane cantautore classe 1995 che il 25 giugno sarà sul palco del Wind Summer Festival

Irama, il nome d'arte di Filippo Maria Fanti, nasce dalla parola malese che significa "ritmo". Un elemento centrale nella sua musica, un'eterna contaminazione ed evoluzione che nasce dal motore centrale, un amore sconfinato che è diventato ormai una dipendenza.

Proprio per questo l'ultimo singolo del giovane cantautore, nato a Carrara nel 1995, si intitola "Mi drogherò", una provocazione che serve per veicolare un messaggio chiaro: «Sono contro le droge e non ne faccio uso ma in questo brano ho voluto affrontare le tante tipologie di droghe che creano dipendenze alla mia generazione. Non parlo di sostanze bensì di tv spazzatura e social network, di tutto ciò che esclude invece di includere. Partendo da questo parallelo parlo della mia vera dipendenza, l'amore». 

Perché hai scelto come esempio la droga? 

«Perché viviamo in un periodo dove si parla troppo spesso di droga in maniera sbagliata. Tanti miei coetanei fanno più fatica ad ammettere di essersi innamorati che ad ammettere di far uso di droghe». 

A parte l'amore da cosa è dipendente Irama? 

«Dalla musica, ammetto che la musica è la mia vera droga! Ne ascolto tantissima, di tanti generi diversi. Amo prendere ispirazione, conoscere la musica ed esplorare i generi. Idem per l'amore nella sua accezione più grande, non solo come coppia». 

Di tutta la musica che ascolti quali sono le tracce che ti hanno ispirato di più? 

«Mi piace molto Quand c'est, di Stromae. Una canzone che parla del cancro e che mi ha dato veramente tanto»

«Poi c'è L'avvelenata di Guccini, un brano a cui sono molto legato»

«Amo gli Oasis, il loro suono e il rock in generale. È anche grazie a loro se mi sono avvicinato ad un sound più soul e rock»

«E poi c'è Blurryface, il disco dei Twenty One Pilots. È un album dove ogni traccia è diversa da quella precedente ed è proprio il percorso che sto facendo adesso. Presto vi mostrerò un Irama nuovo, ogni volta che mi metto a lavorare su un brano esce qualcosa di diverso, vedrete!»

Tornerai sul palco del Wind Summer Festival, sei carico? 

«Si, il prossimo 25 giugno e non vedo l'ora! Lo scorso anno ho vinto nella sezione Giovani ed è stato incredibile! C'era un oceano di persone, è un'esperienza unica suonare senza vedere la fine del pubblico...»

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Matteo Politanò