I cantanti e i musicisti che ci hanno lasciato nel 2015
Getty Images
Musica

I cantanti e i musicisti che ci hanno lasciato nel 2015

Da Pino Daniele a Lemmy Kilmister, 16 grandi artisti che continuano oggi a vivere attraverso la loro musica

Il 2015 è stato un anno ottimo per i live e negativo per le tante scomparse

Il 2015, se da un lato è stato un anno eccezionale per la musica dal vivo, dall’altro è stato una vera e propria ecatombe di grandi cantanti e musicisti che ci hanno lasciato.

In un periodo in cui faticano ad emergere grandi personalità e sono davvero pochi gli album destinati a lasciare il segno negli anni, sono tanto più dolorose le dipartite di questi 16 grandi artisti scomparsi negli ultimi 12 mesi, che continueranno a vivere , ne siamo certi, attraverso la loro arte. [Cliccare su Avanti]

1) Pino Daniele (4 gennaio)

Grinta e dolcezza, virtuosismo chitarristico e cantabilità, ricerca di nuove sonorità, ma sempre al servizio della forma canzone. Sono questi i motivi che hanno permesso a Pino Daniele di restare sulla cresta dell’onda per trentotto anni, allargando costantemente i suoi confini musicali senza mai tradire le sue radici partenopee. Lo straordinario moto di commozione e di dolore che ha accompagnato il 4 gennaio la scomparsa prematura di Pino Daniele ha dimostrato, molto meglio di qualsiasi tributo postumo, l’impatto che l’artista napoletano ha avuto nella musica e nel costume italiano.

2) Demis Roussos (24/25 gennaio)

Demis Roussos, uno dei più importanti cantanti e polistrumentisti greci, è scomparso a 69 anni È morto nella notte tra sabato 24 e domenica 25 gennaio ad Atene , proprio mentre la Grecia stava cambiando volto, ribellandosi alla soffocante austerity dell’Unione Europea. L’artista, con la sua voce calda ed estesa, è stato in grado di coniugare la tradizione del canto ellenico con il pop, passando per il progressive con gli Aphrodite's Child e per la disco music.

3) Maurizio Arcieri (29 gennaio)

Si è spento a Varese, a settantadue anni, Maurizio Arcieri, uno dei grandi innovatori della musica italiana.Milanese doc, negli anni Sessanta cavalcò l’ondata del beat con i New Dada, diventando in poco tempo uno dei gruppi di riferimento della scena italiana. Negli anni Settanta Maurizio incontrò Christina Moser, che da allora gli è sempre rimasta accanto, con la quale ha dato vita a una inscindibile unione umana e professionale. I Krisma furono i primi, insieme a un giovanissimo Battiato, a esplorare i sentieri dell’elettronica, in un periodo in cui la musica italiana era divisa in due blocchi tra cantautori politicizzati e canzonette sanremesi, con poche, apprezzabili eccezioni. La sua musica resta una testimonianza preziosa di un periodo ricco di inventiva e di sperimentazione

4) Mike Porcaro (15 marzo)

Il leggendario ex bassista dei Toto è morto a soli 59 anni nella sua casa di Los Angeles. Dal 2010 era affetto da Sla. Nato nel 1955 in Connecticut, a Hartford. Mike era il secondo dei tre fratelli Porcaro (gli altri due: Jeff, morto nel 1992, e Steve).Il musicista se n'è andato a pochi giorni dall'uscita del nuovo album dei Toto, XIV, a cui seguirà un tour che toccherà anche l'Italia. Membri della Rock and Roll Hall of Fame e definiti da Eddie Van Halen “collettivamente i migliori musicisti del pianeta”, i Toto hanno segnato in modo indelebile gli anni Ottanta con i loro successi.

5) Percy Sledge (14 aprile)

Il cantante, una delle più belle voci del periodo d’oro del soul,  è morto a 74 anni a Baton Rouge, in Louisiana, dopo aver combattuto per oltre un anno contro il cancro. Il suo nome è inscindibilmente legato al suo singolo di maggior successo, l’intensa When a man loves a woman, la prima canzone incisa nel 1966 dopo aver lavorato per anni come inserviente in un ospedale.  E proprio un ex paziente gli presentò il produttore Quin Ivy della Atlantic Records che, colpito dalla sua prodigiosa voce, lo scritturò immediatamente. Ispirata a una ragazza che aveva lasciato Sledge per un altro uomo, When a man loves a woman tornò in auge alla fine degli anni Ottanta grazie allo spot di un celebre marchio di jeans, ridando linfa alla sua carriera, costellata di tanti successi.

6) Ben E. King (30 aprile)

Il cantante soul, che ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni Cinquanta con i The Drifters, aveva 76 anni ed era nato a Henderson, North Carolina. Il suo nome è legato inscindibilmente al successo mondiale di Stand by me, canzone dai lui scritta nel 1961 insieme a Jerry Leiber e Mike Stoller, basata su un gospel del 1955 dei The Staple Singers. Un brano che non solo è stato coverizzato innumerevoli volte, tra cui la splendida interpretazione di John Lennon del 1975, ma che ha perfino ispirato l’omonimo film di Rob Reiner del 1986, storia di formazione su un gruppo di adolescenti. Per capire l’impatto culturale della canzone basti pensare che Stand by me è stata inserita tra i National Recording della biblioteca del Congresso americano ed è stata una delle quattro canzoni più suonate dalle radio americane nel secolo scorso.

7) B.B.King (14 maggio)

Jimi Hendrix affermò: “Il blues è semplice da suonare, ma difficile da provare”. B.B.King il blues lo provava e lo suonava magnificamente, tanto da essere preso a modello dai migliori chitarristi rock, da Eric Clapton a Mike Bloomfield, da Jimi Page allo stesso Jimi Hendrix. Riley B. King, nato il 16 settembre 1925 in una piantagione di cotone a Itta Benna, in Mississippi, è stato il principale responsabile della diffusione del blues tra il pubblico bianco americano, tanto che il suo modo di suonare l’inseparabile Lucille diventò il manuale blues dei moderni rockers. Depositario di una lunga tradizione, che ha reinterpretato in modo personalissimo, suonando singole note a grande velocità, abbellendo e allungando le parti vocali senza tuttavia sostenerle con accordi pieni.

8) James Horner (22 giugno)

 James Horner, uno dei più importanti autori di colonne sonore, è morto a 61 anni in un incidente aereo. Il suo monomotore è precipitato nella Foresta nazionale di Los Padres. Horner, compositore e direttore d'orchestra, ha vinto due Premi Oscar nel 1998 per la colonna sonora di Titanic, la più venduta di tutti i tempi tra quelle orchestrali. Il musicista ha ottenuto la nomination per la prestigiosa statuetta anche per Braveheart, Apollo 13, A beautiful mind e Avatar, distinguendosi per l'eclettismo delle sue influenze musicali, che spaziavano dalla musica russa del Novecento, in particolare di Šostakovič e Khačaturjan, fino all'elettronica e alle melodie celtiche di Braveheart.

9) Chris Squire (27 giugno)

Lo scorso 20 maggio l'aggravarsi di una forma di leucemia molto rara, nota come Morbo di Di Guglielmo o eritremia acuta, ha costretto Chris Squire, bassista e fondatore degli Yes, ad annunciare il ritiro dalle scene. Un mese dopo è arrivata la dolorosa notizia della morte di Squire,  unico punto fermo in una formazione, gli Yes, che ha cambiato, in 47 anni di carriera, diverse volte i suoi interpreti. Nato il 4 marzo 1948 a Kingsbury, nordovest di Londra, Squire era famoso per il suo stile aggressivo di suonare il basso elettrico Rickenbacker 4001 bianco, per la sua mole e per il soprannome The Fish, in quanto del segno dei Pesci e grande appassionato di astrologia. Squire ha dato un contributo fondamentale ai 21 album degli Yes, una delle band più importanti del prog rock inglese.

10) Giancarlo Golzi (12 agosto)

Giancarlo Golzi, batterista e fondatore dei Matia Bazar, è stato stroncato a 63 anni da un infarto nella sua casa a Bordighera, in provincia di Imperia.  Il batterista è stato l’unico elemento fisso nella lunga storia del gruppo, caratterizzato da diversi cambiamenti nella line up, che quest’anno stava festeggiando i 40 anni di carriera con un tour celebrativo. La carriera di Giancarlo Golzi è iniziata  nel 1971 con la fondazione dei Museo Rosenbach, gruppo rock progressive dove militò fino al 1973. Nel 1975 ha dato vita alla prima formazione dei Matia Bazar insieme a Piero Cassano, Carlo Marrale, Aldo Stellita e Antonella Ruggiero. Il grande successo arriva tra il 1981 e il 1984 con i capolavori Vacanze romane, Fantasia e Ti sento.

11) Rodolfo Maltese (3 ottobre )

È morto al Policlinico Umberto I di Roma Rodolfo Maltese, storico chitarrista del Banco del Mutuo Soccorso, soprannominato affettuosamente Rudy da fan e amici. Un nome assai caro agli appassionati del rock progressive, che già hanno pianto il 21 febbraio del 2014 la scomparsa di Francesco Di Giacomo. Il musicista combatteva da tempo contro il cancro ma, nonostante la malattia, ha sempre portato avanti la sua attività con il Banco e i suoi progetti paralleli. Sulla pagina Facebook del Banco del Mutuo Soccorso è apparso questo toccante messaggio di commiato, che cita il loro capolavoro Moby Dick: "Ci stringiamo in un silenzio raccolto, discreto, profondo - proprio come te Rudy. Il dolore e' troppo, ma ti dedichiamo il sorriso che, in tanti anni, non ci hai fatto mai mancare.... E danzerai colpendo al cuore la luna".

12) Jim Diamond (8 ottobre)

Ex leader dei Ph.D, il cantante e compositore scozzese, nato a Glasgow, è morto nella sua casa di Londra a 64 anni.  Diamond, dopo un’esperienza di lavoro a Los Angeles,  ha formato a Londra i Ph.D con Tony Hymas and Simon Phillips. Il loro primo singolo, I won’t let you down, ha venduto milioni di copie nel 1982, trascinando le vendite dell’album di debutto Ph.D The Album. Influenzato vocalmente da due leggende della musica black come Ray Charles e Otis Redding, il cantante ha successivamente intrapreso la carriera solista, scalando le classifiche con i brani I should have known better e Hi-Ho Silver.

13) Giorgio D’Adamo (20 ottobre)

Giorgio D’Adamo, storico bassista e fondatore dei New Trolls, è morto a Genova all’età di  67 anni dopo una lunga malattia. Nel 1967 D’Adamo ha fondato i New Trolls, una delle più importanti band del rock-progressive italiano insieme alla Premiata Forneria Marconi e al Banco del Mutuo Soccorso, con Vittorio De Scalzi (voce e chitarra), Nico Di Palo (voce e chitarra), Mauro Chiarugi (tastiere) e Gianni Belleno (batteria e cori).Il bassista ha fatto parte del gruppo fino al 1972,  incidendo il capolavoro Concerto grosso per i New Trolls del 1971, uno dei primi tentativi di fondere il rock con la musica classica, scritto dal geniale compositore Luis Bacalov, per poi unirsi nel 2010 a La Leggenda New Trolls, nata dalla disapora per l'utilizzo del nome del gruppo.

14) Allen Toussaint (10 novembre)

Allen Toussaint, leggendario musicista di New Orleans, è  morto a 77 anni in Spagna per un infarto subito dopo un suo concerto al teatro Lara di Madrid. Membro della Rock and Roll Hall of Fame, cantautore, produttore, pianista, performer, Toussaint ha collaborato anche con Robert Palmer, Paul McCartney, Elvis Costello, Joe Cocker e ha scritto canzoni per Jerry Garcia, Ringo Starr, Robert Palmer, Yardbirds e Rolling Stones. Nonostante i 77 anni, l’artista, che ha saputo spaziare dall’r&b al jazz,  era ancora molto attivo sulle scene, tanto che era prevista una sua esibizione in un concerto di beneficenza con Paul Simon, che si sarebbe dovuto tenere a New Orleans l'8 dicembre.

15) Scott Weiland (3 dicembre)

Carismatico ex frontman dei Velvet Revolver e degli Stone Temple Pilots, Scott Weiland è stato trovato morto all'età di 48 anni. Il cantante, la cui carriera è stata costellata da grandi successi, rovinose cadute e cambi di band, aveva spesso avuto problemi con l’abuso di droghe, soprattutto di cocaina, che hanno provocato condanne, soggiorni in rehab, processi e libertà vigilate. Nato a Santa Cruz, California, il 27 ottobre 1967, Weiland avrebbe dovuto esibirsi sul palco del Medina Ballroom con i suoi The Wildabouts.

16) Lemmy Kilmister (28 dicembre)

Lemmy Kilmister non era un rocker come tanti, la sua vita e la sua musica sono stati l'emblema di un modo di vivere e di suonare. Alcol, droghe, rock and roll, donne e volume a palla. Era questa l'essenza dei Motorhead, è stato questo lo stile di vita di un musicista unico nel suo genere. Negli ultimi anni le condizioni di salute di Lemmy erano notevolmente peggiorate, aveva subito un intervento al cuore e aveva dovuto cancellare molti show già programmati. A Febbraio i Motorhead avrebbero dovuto esibirsi all'Alcatraz di Milano con i Saxon e le Girlschool.

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci