Gemitaiz: "Un nuovo mixtape per continuare il mio percorso"
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Gemitaiz: "Un nuovo mixtape per continuare il mio percorso"

Dopo il successo dell'album "L'unico compromesso" il rapper romano torna a divertirsi con i mixtape. Esce oggi il quarto capitolo di "Quello che vi consiglio"

Gemitaiz non si ferma mai. Dopo il successo del suo primo disco "L'unico compromesso" e un seguito inarrestabile sul web e nei live, l'artista romano trova il tempo per abbracciare con la musica tutti quei fan che si sono avvicinati a lui con i mixtape. Esce oggi "Quello che vi consiglio vol.4", ultimo episodio della serie di prodotti in freedownload su strumentali americani che ha reso l'artista romano tra i più apprezzati dell'underground capitolino prima e nazionale poi. Voglia di tornare alle origini, di divertirsi in un progetto che Gemitaiz stesso reputa "la parte più divertente del fare musica". Ore in studio, rime libere, extra beat come pochi in Italia e la voglia di stupire ancora. Il tutto in freedwnload sul nuovo sito https://www.gemitaiz-official.com/

Venerdì esce il quarto capitolo di "Quello che vi consiglio vol.4", come hai lavorato su questo nuovo episodio?

Mi ero concentrato sul mio disco quindi fino a poco tempo fa non avevo scritto nulla. Non volevo portare avanti due progetti così diversi insieme anche se sapevo che il quarto capitolo di “Quello che vi consiglio” sarebbe arrivato. Sono nato con questo tipo di progetti è per me è anche un importante esercizio. Sono lavori più piacevoli da curare dove posso avere uno stile più libero e svagato. Fare un mixtape è logicamente meno impegnativo di un disco ma l’attitudine resta la stessa. Ho scelto basi americane che mi piacevano e i temi sono sempre i miei sfoghi quotidiani, quello che mi passa per la testa…

Come hai scelto le strumentali?

Sono stato abbastanza vario. Ce ne sono di tutti i generi, una del 2001 e anche alcune uscite da pochissimo. Poi ho integrato il tutto con alcune produzioni originali come ad esempio quelle di Bassi Maestro e Shablo.

Hai scelto come copertina di "Quello che vi consiglio vol. 4" un'icona della fotografia, ti sei collocato nell'immagine del marinaio che bacia l'infermiera a fine della seconda guerra mondiale, come mai?

E’ stata una scelta parecchio ironica perché mi hanno fatto notare che nella foto originale c’era un mio sosia. Quando l’abbiamo vista siamo morti dal ridere, eravamo davvero identici. Così ho scelto di fare un fotomontaggio divertente utilizzando comunque un’immagine di festa e libertà. Poi è un mixtape, quindi anche la scelta della copertina sottolinea la leggerezza e lo spirito con cui è stato sviluppato questo progetto.

Stai vivendo un successo che in pochi avrebbero previsto. Te lo aspettavi?

Speravo andasse tutto bene e non sono mai stato convinto della cosa perché sono parecchio paranoico, un pessimista cosmico.  Invece non è andata bene è andata meglio di bene, tanta gente è rimasta sbigottita. Essendo un disco alcuni invece sono rimasti delusi dai ritornelli e da alcune mie scelte aumentando il coro del “non sei più lo stesso”. Ma era un disco, non un mixtape.

 

Quando ci eravamo sentiti avevamo parlato delle tue dichiarazioni prima dell'uscita del disco e dopo la tua firma con Tantaroba. Avevi detto "aspettate ad essere delusi perché il disco sarà una bomba e sarete delusi da voi stessi per aver dubitato". Avevi ragione...

Altri invece hanno portato avanti la teoria del “era meglio prima”. Sono comunque contento di come è andata e di come si è sviluppato tutto il mio lavoro nell’ultimo anno. Adesso sono molto convinto che questo mixtape farà ricredere anche quei pochi che non si sono ancora ricreduti. E' un mio mixtape classico, come ne ho sempre fatti in passato. E’ come sviluppare due linee parallele: da una parte c’è il lavoro per i dischi e anche per i progetti futuri con Madman, faremo il disco insieme, e contemporaneamente la linea più underground fatta di mixtape esclusivi . Ho una grande passione per questo genere di prodotti, mi piace passare ore in studio, cercare le strumentali. E’ l’unica vera parte irrinunciabile della mia passione, per il resto potrei fare a meno praticamente di tutto…

Ti hanno definito l'Eminem della Serpentara e in questi mesithe Real Slim Shadyè tornato sulla scena, ti piacciono i suoi nuovi lavori?

Eminem non ho mai smesso di ascoltarlo, tuttora ascolto anche i pezzi più vecchi. Sono rimasto un po' colpito da Berzerk: beat particolare, inizialmente sembra un pezzo dei Beastie Boys e poi cambia totalmente.

Anche nell'ultimo brano "Rap God" c'è un extrabeat da paura, una tecnica che viene usata sempre più spesso ma che in pochi sanno fare...

Sei minuti e mezzo. Gran pezzo, come piace a me, senza ritornelli inutili. Ho sempre avuto la fortuna di essere un maniaco ossessivo compulsivo, che si parlasse di una ragazza o di una canzone. Quando una cosa cattura la mia attenzione baso la mia mente su quello e fin da piccolo mi sono sempre scaricato i testi delle canzoni americane imparando non solo l’extra beat. Me li rappavo e volevo cantarli come loro, con la stessa velocità. Da Tupac fino a Busta Rhymes, ho capito che ero portato. Inoltre puoi dire più cose rispetto a qualcuno che rappa lento. Puoi esprimere di più e puoi essere più forte a livello di trasporto.

Farai altri video di questo mixtape?

Non so, abbiamo in ballo tante cose. Prima uscirà il video con Salmo per il mio disco, poi vorrei fare un ultimo video dell’album, quello della mia canzone preferita... Ma non vi dico quale. Non so per questo mixtape, c’è una traccia che mi ispira ma devo ancora valutare. 

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Matteo Politanò