Gemitaiz: Fuori di Qua Tour, la recensione
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Musica

Gemitaiz: Fuori di Qua Tour, la recensione

18 gennaio 2014, abbiamo partecipato a una delle prime date del 2014 e una delle ultime del suo tour, che si chiuderà questa settimana. Il rapper rivelazione è un mondo tutto da scoprire. E chi l'ha già scoperto, era lì per godere

Per i rapper di nuova generazione c'è tanta stima, un certo legame con le canzoni, un po' di prurito ormonale, niente di strano. È la moda. Ecco, per Gemitaiz c'è innanzitutto amore, un "ti voglio bene" spudorato. È questa roba, no, non è affatto una tendenza del momento. Non è una stazione di passaggio.

L'abbiamo percepito e visto nella data di sabato 18 gennaio 2014 all'Hiroshima Mon Amour di Torino, accompagnato dalle sapienti mani di Mixer-T con la presenza (per il brano "Tutti quanti") du Pedar PoY. Niente, è stato come prendere un treno ad alta velocità con uno di quei nomi di fronte ai quali lo senti 10 minuti, ti tiri via il cappellino e dici: "Mi arrendo, hai vinto tu".

Stile, carisma, contatto con il pubblico, repertorio: c'è tutto. In 20 brani ha riacceso i riflettori su un rap a cui noi che seguiamo anche il la scena mainstream ci stiamo disabituando. Quello che prima degli hater, del business, delle classifiche, di quello che vuoi sembrare... ci sei tu, il tuo disagio. E la voglia di divertirsi.

Perché Gemitaiz sarà pure come dice, un pessimista cosmico, ma è tutto tranne che un brontolone: in tutti i suoi racconti senza freno a mano c'è energia positiva, sorride al pubblico ed è pure sincero, gli viene la pelle d'oca dall'emozione e durante quelle barre che sembrano degli scioglilingua, stai meglio.

Il suo "L'unico compromesso" con l'etichetta "Tanta Roba" è arrivato tra i 100 dischi più venduti dell'anno nel 2013 con un esordio in terza posizione nella Fimi. 

Davide de Luca, questo è il suo vero nome, classe 88, ha mostrato le sue capacità sui dischi e live la sua passione per la musica con una sensibilità che non si stringe solo attorno al purismo hip hop. Ha un pubblico che l'ha scelto e non l'ha mai subìto. Una volta abbracciato, da quel momento non l'ha più mollato.

Quel pubblico si comporta come se sopra il palco avesse non solo idolo ma anche un buon amico, quello sempre più raro che ha le parole giuste per ogni occasione. Ha dei fan che non hanno altra intenzione se non quella di urlare quelle parole, divertirsi perdendo ogni traccia della propria voce.

Se si spegne il beat, il pubblico va avanti da solo, il concerto, se Gemitaiz lo volesse, se lo fanno pure da soli. Hanno un'energia fuori dall'ordinario.

Non sappiamo se e quando diventerà (se lo vorrà diventare) un fenomeno discografico, ma una cosa è certa: è un talento raro che ha tantissime cose furbe da dire. Mentre aspettiamo il suo album con MadMan dopo l'EP "Detto, Fatto", gli rivolgiamo i nostri complimenti. Ottimo lavoro.

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Alessandro Alicandri