Ed Sheeran a Milano: la recensione del concerto
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Ed Sheeran a Milano: la recensione del concerto

Non solo X-Factor. Il cantante di "Lego House" ha cantato all'Alcatraz presentando gli inediti dell'ultimo album, "X"

Alcatraz, Milano. Il sold-out è annunciato già da mesi. Sul palco sta per salire uno degli artisti più amati del momento: Ed Sheeran. Alle spalle ha due dischi che sono arrivati direttamente ai primi posti delle classifiche di molti Paesi, una tournée con Taylor Swift nel 2013 e un numero importante di collaborazioni. Insomma, la sensazione è chiara: sta per esibirsi un vero artista. 

Alle 21.03 si apre la data italiana dell’X Tour(LiveNation).Le luci si abbassano e tantissimi ragazzini urlano il suo nome. Senza alcun effetto speciale, Ed Sheeran sale sul palco, prende in mano la chitarra e inizia a cantare I’m a Mess. È con le note di questa canzone che la scenografia - essenziale - si colora, e accoglie la voce del cantante. Con lui, nessuna band. Un peccato, penso.

Resto al lato della sala, lascio davanti a me i tanti fan arrivati da molte parti d’Italia e prendo una birra. Intanto parte Lego House: inizio a capire. L’esibizione è perfetta. La chitarra è l’unico strumento sul palco e il cantante dimostra ciò che vale. Poi, Don’t, Drunk e Take It Back. È a questo punto che Ed Sheeran, ringraziando il pubblico italiano, decide di rendergli omaggio. Con un po’ di timore - segno di rispetto - inizia ad intonare la prima strofa di Con Te Partirò

Da questo momento in poi l’esibizione, a tratti priva di particolari finiture, inizia a diventare uno spettacolo. Non inteso come show (il palco rimane semplice, abbellito solo dalle immagini in loop nei tre schermi dietro al cantante), ma come un evento nel quale non manca nulla. Ed Sheeran dà peso alle sue parole, si emoziona e fa emozionare. È giunto il momento della seconda (e ultima) birra. Mi avvicino al palco. 

La canzone successiva è Tenerife Sea, poesia abbellita da un ottimo accompagnamento acustico. Probabilmente dal vivo molto meglio che nella versione registrata in studio. A questo punto, si è di fronte ad un bivio: lasciarsi provocare dalla sua musica o rimanerne distaccati, impassibili. Ed Sheeran racconta la sua storia. Intorno a me, molti iPhone pronti ad immortalare le sue esibizioni, qualche accendino acceso per “fare atmosfera” e qualche lacrima qua e là, mascherate dal buio della sala. In fondo, l’aveva detto a inizio serata: “Il mio lavoro è quello di intrattenervi, il vostro è quello di lasciare che io lo possa fare”. Ormai ci credo.


Make It Rain e Thinking Out Loud (ultimo singolo, presentato ieri anche sul palco di X-Factor) sono le canzoni che seguono. Poi, la famosissima The A Team, singolo promozionale del primo album “+”. Infine, Give Me Love: un “dammi amore” prima sussurrato, poi quasi gridato (come accade nella vita, credo). L’esibizione dal vivo in questo caso ha un sapore particolare. E sentirla sussurrare e gridare è tutta un’altra cosa. 

Non mancano alcune cover. Prima, Everybody dei Backstreet Boys (che dà la giusta carica al pubblico). Poi, …Baby One More Time di Britney Spears (artista per la quale Ed Sheeran vorrebbe scrivere una canzone). 

Il primo concerto italiano del tour di Ed Sheeran (tornerà in Italia i prossimi 26 gennaio al PalaLottomatica di Roma e il 27 al Forum di Assago, Milano) si conclude con You Need Me, I Don’t Need You e Sing, testimonianza della sua profonda duttilità. Le parti hip hop presenti nel finale della serata lo confermano. Poi, così com’era arrivato, dopo quasi due ore, prende la chitarra con sé ed esce dal palcoscenico. Come un vero artista che ha davvero intrattenuto il suo pubblico. 

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Giovanni Ferrari