Close to the moon, il festival che celebra il mito del progressive rock
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Close to the moon, il festival che celebra il mito del progressive rock

Due giorni a Piazzola sul Brenta: da Rick Wakeman a Alan Parsons, passando per Adrian Belew, Hawkind e Procul Harum

Sarà un grande happening nel segno del progressive rock, quello che andrà in scena a luglio a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova. Il Festival andrà in scena su un unico palco allestito nello splendido Anfiteatro Camerini, dotato di posti a sedere e circondati dallo splendido porticato prospicente Villa Contarini a Piazzola. Il festival si articolerà anche in altri spazi della città, con attività parallele ed eventi collaterali. Un festival “diffuso” che comprenderà concerti, mostra-mercato del vinile, incontri, mostre e proiezioni.

L'8 LUGLIO si avvicenderanno sullo stesso palco: Alan Parsons, storico ingegnere del suono, negli studi di Abbey Road a Londra con Beatles e Pink Floyd, e fondatore del suo Project che porta qui nella sua versione Alan Parsons Live Project; Adrian Belew, storico componente dei King Crimson, con militanze di rango accanto a Frank Zappa, David Bowie e Porcupine Tree, in una delle sue rareapparizioni in Italia con suo trio; Pye Hasting; dall'Olanda, con le note rock del suo flauto, Thijs Van Leer condurrà i suoi Focus, insieme allo storico compagno di band, il batterista Van Der Linden, nel gruppo dagli anni 70. Infine, una vera chicca: Dave Brock insieme ai leggendari Hawkwind, anello di congiunzione tra la cultura hippie e dello space rock e
fondati nel 1969 insieme a Lemmy Kilmister, leader dei Motorhead, scomparso di recente.

Il 9 LUGLIO sarà la volta di Gary Brooker e i suoi Procol Harum, uno dei primissimi gruppi progressive inglesi, che raggiunse immediatamente la vetta delle classifiche con la celeberrima “A Whiter Shade of Pale”, tradotta in italiano, come molti loro testi, in questo caso da Mogol nella cover “Senza luce”, e che dopo qualche anno di assenza tornano in Italia; di nuovo in Veneto, Rick Wakeman, tastierista degli Yes fin dai primi anni ’70, collaboratore di Black Sabbath, David Bowie ed Elton John; un gradito ritorno anche quello di Martin Barre, storico membro dei Jethro Tull che dopo qualche anno torna davanti ad un pubblico che lo segue dagli anni 70 con la sua nuova band; John Marshall, Roy Babbington, John Etheridge, Theo Travis ovvero i Soft Machine Legacy, un combo di musicisti straordinari  Con i Soft Machine, porterà un tocco di jazz e improvvisazione, Keith Tippett,compositore e pianista, collaboratore dei primi album dei King Crimson e animatore di esperimenti musicali con grandi ensemble. Ciliegina sulla torta già ricca della giornata di chiusura del festival è la reunion dei Family con la presenza di Robert Chapman e John Palmer, uno dei primissimi gruppi della scena progressive inglese, dallo stile variopinto che unisce forti influenze acid-folk con jazz, blues e ritmi esotici.

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Ufficio stampa
Adrian Belew

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Gianni Poglio