Claudio Guidetti: io, Eros Ramazzotti e una vita nella musica
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Musica

Claudio Guidetti: io, Eros Ramazzotti e una vita nella musica

Intervista al musicista, compositore e produttore genovese

La sua storia coincide con quella di molti successi della canzone italiana: ha collaborato, tra gli altri, con Gianni Morandi, Roberto Vecchioni, Renato Zero, Laura Pausini, Anna Oxa, Angelo Branduardi, ma soprattutto con Eros Ramazzotti. Il suo nome è Claudio Guidetti, musicista, compositore e produttore genovese che ha firmato anche l'ultimo disco di Eros, Perfetto, oltre a 14 anni di collaborazione per quello che solitamente viene definito un sodalizio artistico. Ne abbiamo parlato in un'intervista, che narra di musica, musicisti, interpreti e casi della vita.

Partiamo da "Perfetto", ultimo disco di Eros Ramazzotti.

«Abbiamo cominciato a lavorare insieme nel 1995 e siamo andati avanti per 14 anni. Quindi ci siamo presi una pausa fino a questa reunion. Perfetto è un disco strano, che risponde a una filosofia di fondo: la sincerità. È un disco istintivo, molto vero, fatto con il cuore».

Un feeling particolare quello tra lei e Ramazzotti?

«Decisamente. Sin da subito siamo entrati in sintonia e ormai abbiamo un metodo rodato, per cui le proposte reciproche finiscono in una canzone in cui è impercettibile l'intervento di uno o dell'altro. E questo mi piace moltissimo, per me non è lavoro»

In che senso?

«Per scrivere cose che funzionano, bisogna essere fan di quell'artista. E io sono da sempre un fan di Ramazzotti. Il che porta a scrivere per passione e non per lavoro».

Ci sono artisti con cui ha stabilito un feeling particolare?

«A questi livelli con nessuno, ma si è creato un ottimo rapporto con Angelo Branduardi, con cui ho lavorato cinque anni da musicista e da produttore; con Roberto Vecchioni per una canzone scritta insieme e con Renato Zero. E poi con Gianni Morandi: è un insegnante straordinario, molto divertente e con grande esperienza».

Con Anna Oxa invece ha vinto il suo primo Sanremo

«Sì, andò benissimo, ma fu un caso: io avevo una canzone, ma non l'avevo scritta per lei, fu un'idea dell'editore. Non abbiamo mai lavorato insieme, l'ho vista direttamente a Sanremo. Lo stesso mi è successo con Laura Pausini. La musica è più versatile rispetto ai testi che difficilmente funzionano se non sono stati pensati per quella persona specifica. Ecco perché spesso ci sono delle coppie collaudate tra autori di musica e testi, come Mogol e Battisti».

Internet ha modificato radicalmente la fruizione della musica. E sulla produzione?

«I tempi così veloci e i budget ristretti hanno abbassato moltissimo la qualità: sono d'accordo con Bob Dylan quando sostiene che i dischi non si vendono perché sono brutti, non perché la gente li scarica dal web. Il problema è che agli artisti non è più concesso il tempo di maturazione necessario. I Pink Floyd per esempio hanno fatto un album straordinario come Dark Side Of The Moon dopo ben sette dischi».

Per quali artisti le piacerebbe scrivere?

«Beh, sono molti. In ordine sparso: Vasco, Tiziano Ferro, Jovanitti, Ligabue (moltissimo), Elisa... Mi piacciono un sacco anche i rapper, che secondo me raccontano veramente la realtà di oggi. Naturalmente, in questo caso, parlo solo da ascoltatore: non so scrivere quella musica».

   

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Micol De Pas