Cesare Cremonini: "Possibili Scenari" è il suo "Pet Sounds" - Recensione
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Cesare Cremonini: "Possibili Scenari" è il suo "Pet Sounds" - Recensione

Il nuovo album del cantautore bolognese è il lavoro più solido e maturo della sua ventennale carriera, con arrangiamenti di caratura internazionale.

Sono passati ormai diciotto anni dal debutto solista di Cesare Cremonini, dopo che le tensioni e i contrasti interni avevano fatto naufragare la fortunata avventura dei Lunapop, i Take That dei colli bolognesi.

Ne è passato di tempo da quando quel ragazzo dinoccolato, con i capelli biondo platino e con un irresistibile inflessione bolognese faceva ballare tutta l’Italia con l’allegra spensieratezza di 50 special, un vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della sua inseparabile Vespa.

Oggi Cesare, a 37 anni, è un artista e un uomo maturo, che ha messo la sua verve al servizio della musica, una felice sintesi tra pop-rock britannico e la nostra canzone d’autore, impreziosita da arrangiamenti elettronici di caratura internazionale.

Il nuovo album Possibili Scenari, da oggi nei negozi per la Universal, è il lavoro più solido e maturo della sua ventennale carriera, il suo Pet Sounds.

Un paragone impegnativo, considerando la magnificenza dell'album più importante dei Beach Boys (e tra i migliori della storia del pop-rock), ma i punti in comune tra i due dischi sono più d'uno.

L'influenza di Brian Wilson

Innanzitutto lo stesso Cesare, in una recente intervista, ha dichiarato l'influenza della geniale mente dei Beach Boys sulla genesi del nuovo album: "Due anni fa, dopo ho un tour molto lungo e faticoso, mi sono preso un periodo di riposo. Quando mi sono imbattuto nel film Love & Mercy, il biopic su Brian Wilson, sono rimasto rapito dall'idea di immergersi completamente in qualcosa e di essere influente: quell'album fu influente per tutta la musica, è stato influente su Sgt. Pepper's dei Beatles ed è influente ancora oggi su molta musica americana. Mi sono di nuovo chiuso in studio senza mai uscirne: fare un disco influente per me era una necessità".

Wilson impiegò oltre un anno per realizzare Pet Sounds, lo stesso lasso di tempo in cui i Beach Boys pubblicavano normalmente due-tre album, mentre Cremonini, affiancato dal suo produttore Walter Mameli e dal coautore dei testi Davide Petrella, ne ha impiegati addirittura due.

La mente dei Beach Boys chiese ed ottenne di avere in studio alcuni dei migliori turnisti dell’epoca, anche di provenienza classica, per assecondare la sua visione musicale.

In Poetica, coraggioso singolo di lancio di Possibili Scenari, troviamo uno strumento inusuale per il pop come il theremin, utilizzato dai Beach Boys nel 1966 per I Just Wasn't Made For These Times e Good Vibrations, quest'ultima tenuta fuori da Pet Sounds per essere pubblicata alcuni mesi dopo come 45 giri.

Ma, forse, il collegamento più importante tra i due album è nella comune volontà di realizzare musica destinata a durare nel tempo, fuori dalle logiche di mercato (i brani del nuovo lavoro di Cremonini durano dai 4 minuti e 11 secondi ai 7 minuti e 3 della title track, una follia al tempo dello streaming), posizionando più in alto l'asticella del pop e riportandolo alla sua missione originaria: quella di comunicare emozioni al maggior numero di persone, con brani diretti e onesti.

Un album personale e calato nella realtà

Possibili scenari è un album profondamente calato nella sua realtà, che riflette una visione non del tutto rassicurante del presente e del futuro, in cui il ritorno alle armonie vocali dei Beach Boys non è una fuga nella nostalgia del passato, ma la necessità artistica di trovare un’isola felice, quasi immaginifica, per portare di nuovo lontano il pop italiano, affrancandolo dai suoni stereotipati e da una prospettiva asfittica di corto raggio.

Pop, rock ed elettronica si mescolano con naturalezza nella dolceamara title track, mentre Kashmir-Kashmir è un brano tutto da ballare, che strizza l'occhio al sound degli Chic e degli ultimi Daft Punk, in cui la frase chiave è ‘Il giorno del Signore qui è sempre venerdì’.

Un'originale riflessione sulla crisi di valori e di identità dell'Occidente, che fa muovere al tempo stesso gambe e cervello.

Poetica suona già come un classico del suo repertorio che, siamo sicuri, farà sfaceli dal vivo, esaltata dall'imponente dimensione degli stadi.

Un uomo nuovo strizza l'occhio all'electropop malinconico degli anni Ottanta, tra New Order e Depeche Mode, confermando ancora una volta che i synths, se usati con sapienza, sanno essere eccellenti veicoli di emozioni.

"Ma tu credi davvero che per volare basti un grande salto?" risuona come un monito e al tempo stesso come un irresistibile mantra da concerto.

La solitudine ai tempi dei social network

Cremonini ha definito l'intensa Nessuno vuole essere Robin come la sua nuova Marmellata #25.

Una profonda riflessione sulla solitudine e sulla nostra incapacità, nell'epoca dei social network e dei telefonini diventati ormai protesi del braccio, di esprimere i sentimenti più dolorosi, che troppo spesso ristagnano nell'anima, senza riuscire a trovare uno sbocco o una via d'uscita.

La frase "Tutti con il numero 10 sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori", emblematica di una certa attitudine alla sterile autocelebrazione da Instagram, è già di culto.

La macchina del tempo è un suggestivo viaggio emotivo di 7 minuti, con una magnifica coda strumentale di oltre due minuti e un testo perfetto, semplice e profondo come devono essere le migliori canzoni pop.

L'autobiografica Al tuo matrimonio, ispirata al film di Mike Nichols Il laureato, vede Cremonini presentarsi ubriaco alle nozze della propria ex per rovinarle il grande giorno.

"L’ultima volta che una ragazza mi ha chiesto ‘Vuoi fare un figlio?’, io ho risposto: no, voglio fare San Siro”, ha dichiarato Cesare alla presentazione del disco. Detto, fatto.

I concerti negli stadi

Il tour “Stadi 2018”, prodotto e organizzato da Live Nation Italia, prenderà il via il 15 giugno a Lignano (Stadio Teghil), per proseguire il 20 giugno a Milano (Stadio San Siro), il 23 giugno a Roma (Stadio Olimpico) e chiudersi nella sua Bologna, il 26 giugno allo Stadio Dall’Ara.

"Tre anni fa al palazzetto di Bologna c' era mio padre nel pubblico - ha dichiarato Cremonini- e non sono riuscito a finire delle frasi per l' emozione. Immaginatevi a sapere di essere il primo bolognese dopo Lucio Dalla che suona al Dall' Ara... Mi emoziona più che pensare di essere sullo stesso palco su cui c' è stato Springsteen".

In una recente intervista che abbiamo fatto a Davide Petrella, coautore di Logico, Greygoose, Io ed Anna, Buon viaggio e Lost in the weekend, il musicista e paroliere napoletano ha dichiarato che "Cesare è un artista completo, un vero gigante, come musicista fa paura, ce ne sono pochi, in Italia, che fanno il suo tipo di lavoro sulle canzoni. Gli stadi sono il giusto riconoscimento per la sua carriera, sono anni che fa canzoni di qualità, sfido chiunque a dire che non se lo meriti”.

Se lo merita, eccome: con un album ricco e stratificato come Possibili Scenari, Cremonini entra di diritto nella Champions League della musica italiana.

Giovanni Gastel/Universal Music
Cesare Cremonini torna in tour a novembre nei palasport

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Gabriele Antonucci