Bruno Mars e Mark Ronson: la Gap Band nei credits di "Uptown funk"
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Bruno Mars e Mark Ronson: la Gap Band nei credits di "Uptown funk"

Per evitare problemi legali sono stati aggiunti i nomi dei musicisti della hit "Oops upside your head" del 1979

La storia del pop è ricca di plagi, veri o presunti. Le note sono sette e a volte, più o meno volutamente, ricorrono in due brani quasi nella stessa sequenza.

Quando avete ascoltato per la prima volta Blurred Lines di Robin Thicke, il tormentone dell’estate 2013, è probabile che quelle sonorità vi siano risultate familiari. La canzone ricorda non poco Got to give it up di Marvin Gaye, uno dei pochi brani danzerecci del grande cantante americano, che ha scritto alcune delle più belle pagine del soul.

La famiglia di Marvin Gaye ha ottenuto a marzo un risarcimento di 7,3 milioni di dollari(a fronte dei 40 milioni richiesti) per plagio a spese di Robin Thicke e Pharrell Williams, autori di Blurred lines, che ha fatto incassare 5 milioni di euro a testa ai suoi compositori.

Per evitare che si ripeta la stessa storia con Uptown funk, la hit di Mark Ronson e Bruno Mars che ha maggiormente contrassegnato l’inizio del 2015 in musica con 13 settimane di permanenza in vetta alla classifica di Billboard, il management dei due artisti si è accordato con i colleghi della Minder music.

Quest’ultima rappresenta gli interessi della The Gap Band, uno dei gruppi funky più in voga negli anni Settanta, che a febbraio aveva lamentato una violazione del copyright del successo Oops upside your head che nel 1979, periodo d’oro della disco music, aveva spopolato sui dancefloor di tutto il mondo.

Invece di intraprendere la rischiosa strada del processo per plagio, i rispettivi legali si sono accordati per aggiungere nei credits di Uptown Funk, composta da Mark Ronson, Bruno Mars, Jeffrey Bhasker, Phillip Lawrence, Trinidad James e Devon Gallaspy, i nomi di Charlie, Robert e Ronnie Wilson, Rudolph Taylor e Lonnie Simmons, gli autori di Oops upside your head della The Gap Band.

Una bella iniezione di dollari nelle casse dei musicisti che, a caro prezzo, farà dormire sonni più tranquilli a Mark Ronson. Il dj-produttore si può comunque consolare con il successo di pubblico e di critica di Uptown Special, uno dei migliori album del 2015.


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Gabriele Antonucci