Baby K: "Una femmina Alfa fa paura" - Intervista
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Baby K: "Una femmina Alfa fa paura" - Intervista

Il maschlismo nell'hip hop, il cantante preferito di X Factor e il suo esordio al cinema

"Una rapper donna deve faticare molto di più per ottenere la stessa credibilità di un suo collega maschio», dice Baby K. Per noi donne le porte non sono mai aperte. Dobbiamo dimostrare di essere qualcosa di più di una bella faccia. Di avere qualcosa da dire. Di saper stare sul palco. Però io tutto questo la considero un’ennesima sfida". E nel caso di Baby K, che la sfida sia stata vinta, lo confermano i numeri. La sua hit Roma-Bangkok feat. Giusy Ferreri ha conquistato cinque dischi di platino, è stata per 11 settimane al primo posto della classifica dei singoli più venduti, ha avuto più di 72 milioni di visualizzazioni del video su YouTube/Vevo. Un successo simile a quello di star come Fedez o Fabri Fibra.

Resta, però, un punto di domanda sullo sfondo. Mentre nel mondo ci sono rapper donne che diventano icone della musica e persino muse della moda, da Azealia Banks a Nicki Minaj, nel panorama italiano se ne conta solo una che è riuscita a ottenere una visibilità importante – com’è possibile?

Baby K, l’hip hop italiano è maschilista?
"Tra i tanti stereotipi legati al sesso che mi sono trovata davanti, forse uno dei peggiori non arriva dal mondo del rap, ma da quello di una certa parte della critica. Alcuni articoli, in particolare, mi hanno fatto capire con quanta superficialità si giudica il mio lavoro rispetto a quello di un rapper uomo. Prendiamo il concetto di femmina Alfa (nel 2014 Baby K ha pubblicato il libro Come diventare femmina Alfa, Mondadori, ndr): alcuni hanno scritto che mi sento una nuova Spice Girl. Molto divertente, ma non è così. Per me quel libro ha significato poter parlare di quote rosa in Italia oppure mi ha permesso di andare a Dakar, in Senegal, per incontrare ragazze che non riescono a studiare oltre l’età di 12 anni, perché la loro cultura le obbliga a sposarsi, rinunciando a qualsiasi ambizione individuale. Questo è solo un esempio. In generale, mi piacerebbe solo che i miei slogan e i testi delle mie canzoni non venissero banalizzati da una logica sessista".

È mai successo che una porta le sia stata chiusa in faccia perché è una donna?
"Non dagli addetti ai lavori, produttori e dj sono sempre stati molto interessati a lavorare con me".

E dai rapper maschi?
"Stranamente ora che sto ottenendo riscontri di pubblico, vedo meno propensione da parte loro a collaborare. Questo mi fa pensare".

La femmina Alfa fa paura?
"Prima mi accoglievano a braccia aperte, il successo mi ha creato un po’ d’isolamento intorno. Ma credo sia normale competizione. Io lo prendo come un complimento. Adesso mi vedono come una loro pari e mi trattano di conseguenza".

Quale consiglio darebbe a una rapper per emergere oggi?
"Di costruire un proprio percorso. Attraverso il web che ti dà la possibilità di sperimentare e di fare quello che vuoi. Non bisogna avere fretta di ottenere un contratto da una major, anche perché le case discografiche guardano i numeri che hai da artista indipendente prima di offrirti un’occasione".

Nella canzone Fakeness del suo nuovo album Kiss Kiss Bang Bang, lei collabora con Madh, secondo classificato a X Factor dell’anno scorso. Nell’edizione del talent show ora in corso, chi è il suo cantante preferito?
"Davide, il ragazzo con i capelli afro della squadra degli Over. Skin ha detto che è un bianco con la voce di un nero. Verissimo. Inoltre, ha anche un’ottima padronanza del palco. E prima di entrare nel programma, si è fatto le ossa a Londra, città dove sono cresciuta".

Ci racconti del suo esordio come attrice, nel film Zeta.
"Per la prima volta in Italia si porta il movimento hip hop al cinema. Oltre a me, nel cast ci sono Clementino, Ensi, Fedez, Salmo, J-Ax e molti altri artisti. All’estero ne hanno fatti molti di film così, come Adulthood, che racconta le periferie inglesi. Qui siamo a Roma, invece, e il rap è il tema centrale. Il regista Cosimo Alemà ha girato moltissimi video musicali, ci conosce bene. Sa interpretare il nostro gergo e le dinamiche di quello che succede tra di noi. Rappresenterà il nostro mondo in maniera autentica".

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Angelo Sica