Baby K: "Sono rapper, sono donna. E la musica italiana ha bisogno di due schiaffi in faccia"
Paolo Cenciarelli
Musica

Baby K: "Sono rapper, sono donna. E la musica italiana ha bisogno di due schiaffi in faccia"

Intervista, videointervista e foto gallery del nuovo talento al femminile del 2012. Voce, carisma e la stima espressa da Tiziano Ferro, Max Pezzali, Club Dogo (e da voi)

Chi è Baby K? Solo un fenomeno del web? No. Una rapper donna con l'immagine giusta? Non solo. Di certo è una delle scoperte più interessanti dell'ultimo anno, "benedetta" dal ponte ormai ufficiale tra il pop e l'hip hop italiano: Tiziano Ferro. Uno che il rap lo masticava prima ancora che diventasse così importante (e di moda) in Italia.

"Quando ho saputo che il mio nome veniva accostato da Tiziano a Marracash e a Emis Killa, sono morta", racconta, "conoscevo il suo background e sapevo che al di là del suo successo globale, ha una grande attenzione alle sue radici e non hai mai perso di vista da dove viene, dal rap. Sentir parlare bene di me dalle sue parole è una cosa che ha dell'incredibile".

Baby K (classe '83) non si muove nel'hip hop più classico, le prime influenze arrivano dal garage, dal 2step. Quando a 17 anni torna in Italia, attraverso l'aiuto della radio trova il coraggio di uscire allo scoperto e farsi ascoltare. "Rappavo nella mia cameretta", racconta divertita, "poi ho trovato il coraggio di sciogliermi un po' e ho iniziato a registrare un mio brano. Dal primo sostegno di Squarta a Amir, personaggi storici della scena rap romana, ho trovato gli strumenti per farmi le ossa e registrare poi nel 2009 il mio primo mixtape, "S.O.S".

Nel 2011 ha pubblicato invece "Femmina Alfa", da cui ha estratto due singoli che sono diventati dei veri cult su Youtube, "Femmina Alfa" e "Primo Round", video con i quali ha ottenuto 200 mila visualizzazioni ciascuno pur non essendo mediaticamente nessuno. "Sono quei videoclip che mi hanno avvicinato a Gue Pequeno, non conoscevo nessuno ancora", spiega, "è stato un primo timbro di approvazione per cui poi sono arrivate le collaborazioni con Vacca, Shablo, Bassi Maestro, Dargen D'Amico, Don Joe".

"Faccio rap al femminile, siamo in poche e solo oggi stanno uscendo nomi nuovi, ma non ho assolutamente spianato la strada", ci spiega, "La Pina e Posi Argento sono state le prime a approcciare un mondo chiuso con un percorso discografico serio. Ogni Paese ha la sua rapper di riferimento, ecco, su questo noi siamo ancora un po' indietro. Quando ho cominciato nel 2006 c'era ancora Maria, ma molte altre si erano già ritirate. Oggi però vedo che le ragazze in questo campo sono molte di più e la cosa non può che farmi piacere".

Forse non tutti hanno notato che Baby K è tra i nomi di "Hanno ucciso l'uomo ragno 2012" di Max Pezzali, album attualmente nella top 10 dei più venduti in Italia. È toccato a lei dover ripensare in chiave rap "Lasciati toccare". "È un brano particolare, è strano perché parla di un uomo che vuole approcciare fisicamente una donna dal punto di vista maschile, ho cercato di dare il mio tocco e il risultato mi piace. Ascoltare la mia voce al fianco di quella di Pezzali è stato surreale, quello che mi sta succedendo ora è un regalo dietro l'altro, sono contentissima".

Recente è anche la sua partecipazione all'apertura dell'atteso concerto di Nicki Minaj a Milano. "Quando me l'hanno detto telefonicamente", ha raccontato, "mi sono messa a urlare. Sono una ragazza con i piedi per terra, ma pensando al futuro sono realista. la Minaj è un punto di riferimento, un'artista colossale. Non ero molto per la scuola Lil Kim e Foxy Brown, non mi rispecchiavo nel loro modo di vedere la realtà tutta gangsta e sesso spinto. Il mio modo di parlare del sesso, quando lo faccio, è molto diverso".

"Nicki ha un sacco di punch line divertenti", aggiunge, "prende in giro gli uomini, le donne, ha una tecnica formidabile. Oggi si sta affacciando alla dance ma la apprezzo anche se non mi accomuna molto. Negli ultimi anni ha fatto tantissimi duetti e li ha vinti tutti".

Sull'Italia, ha molto da dire: "La musica nel nostro Paese non ha bisogno di una svegliata, ma di due schiaffi in faccia. C'è un attaccamento a una sonorità antica, vicina agli anni '70 per arrangiamenti, basi e testi che non appartengono al mondo dei giovani. Forse è crudele ma sono sincera, non è un caso che il rap stia ottenendo un grosso riconoscimento nelle classifiche e nel popolare italiano".

Ha fatto uscire di recente l'Ep "Lezioni di Volo" pochissimo tempo fa (in download gratuito sul suo sito ufficiale) e per il futuro si prevede un nuovo mixtape (la seconda parte di "Lezioni di volo") due videoclip (uno verrà lanciato a luglio e l'altro a settembre).

Appena sarà finito, uscirà un primo album di inediti, realizzato con Quadraro Basement (la sua discografica indipendente) e Sony Epic Music. "C'è ancora molto da fare, ancora molto da dimostrare, c'è da farsi le ossa e prepararsi a un 2012/2013 dove voglio spaccare perché usciranno, ne sono certa, cose molto fighe".

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Alessandro Alicandri