Malgosia, top-Model filosofa, si racconta a Flair
Katja Rahlwes
Magazine

Malgosia, top-Model filosofa, si racconta a Flair

È una delle più richieste top-model mondiali. Malgosia Bela, origini polacche, vive tra Parigi e il mondo. Di una bellezza intensa, tutt’altro che scontata, è laureata in antropologia culturale ed è la protagonista della cover story di moda di Flair scattata da Katja Rahwles. Oltre alle sue splendide immagini fashion, Malgosia racconta la vita standard di una modella al vertice della fama, tra i fasti della passerella e le paure di un ambiente super competitivo. Qui un estratto dell'intervista che troverete sul numero di novembre di Flair, in edicola con Panorama il 22 novembre

In quindici anni di moda, di autostima quanta ne è riuscita a immagazzinarne?

Ben poca. Il mondo della moda non è il posto giusto per coltivare un’alta opinione di sé, contrariamente a quanto si crede. Prada non ti sceglie per uno show? Ecco che cominci a pensare di essere sbagliata, e arriva il panico. Ci ho convissuto una vita con questi alti e bassi.

È per questo che ora non fa più sfilate?

Non ne faccio perché sulla passerella non sono mai stata brava, e a dire il vero, non mi sono mai neppure divertita. Per me sfilare era ottanta per cento tortura e venti per cento piacere, inestricabilmente legati.

Cosa rendeva il défilé una tortura?

È difficile da spiegare. Io non ho mai cercato di fare questo lavoro, ma il destino me l’ha servito su un vassoio dorato. Così, ho sempre avuto la sensazione di esserci finita in mezzo al posto di qualcun altro, qualcuno con maggiori diritti, che un giorno o l’altro si sarebbe presentato a dire: “Malgosia, fatti da parte, che la farsa è finita”. Mi sono sentita molto in colpa, per anni.

Quest’insieme di sensazioni l’ha resa indisciplinata?

Al contrario. Perché non fosse scoperta la pantomima sono sempre stata perfetta, puntuale, splendida.

Lei ha una natura un po’ sfuggente.

Lo so. Alle cene coi businessmen sono l’artista. A quelle con gli artisti, la businesswoman spregiudicata. Sempre e comunque nel posto sbagliato e nel modo sbagliato.

Le dico alcuni nomi: cerchi di definire la natura della loro bellezza, e l’eventuale posto che occupano nella storia della moda.Lara Stone?

Esteticamente è la più seducente di tutte. Una moderna Brigitte Bardot.

Kate Moss.

La donna più fotogenica in assoluto. Governa la luce e si trasforma. Indiscutibilmente un’icona.

Naomi.

La regina delle passerelle, impossibile da spodestare.

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Raffaele Panizza