Ecco la vera riforma della giustizia: se lo Stato ti assolve, deve pagarti l’avvocato
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Ecco la vera riforma della giustizia: se lo Stato ti assolve, deve pagarti l’avvocato

La copertina del numero di Panorama in edicola dal 4 febbraio lancia una proposta. Adottata già in 32 Paesi europei

L’inaugurazione dell’anno giudiziario ha riesumato la solita, antica solfa sui tribunali che non funzionano, sulle prescrizioni in aumento e sui processi sempre più inutili e ingiusti, anche perché sempre più lenti. Mentre la responsabilità civile dei magistrati resta un miraggio, anche dopo la riforma del 2015. Eppure un sistema per cambiare ci sarebbe, e viene formulata da Panorama nella storia di copertina del numero in edicola da giovedì 4 febbraio: obbligare lo Stato a rifondere le spese di difesa all’imputato che viene riconosciuto pienamente innocente (come già fanno altri 32 Paesi, anche in Europa), ma troppo spesso rischia di andare in bancarotta (come raccontano sette storie).

 

Fenomenologia dello scaricabarile, antico vizio italiano

Le statue coperte ai Musei capitolini "per non urtare la sensibilità religiosa" del presidente iraniano Hassan Rouhani sono solo l’ultimo atto di un antico vizio italico: quello di scaricare con destrezza ogni responsabilità morale e politica. Spiccano, in quest’arte, Matteo Renzi e compagni. Dall’espulsione di Alma Shalabayeva, moglie di un dissidente kazako, fino alle faraoniche esequie romane dei Casamonica. Panorama analizza una lunga storia fatta di scaricabarile.

 

Quell’Odissea in un "13" di 35 anni fa

Il 10 febbraio il Tribunale di Taranto dovrà (forse) decidere su una controversia legale che dura dal 1981. Panorama scava nella infinita vicenda del più controverso «13» nella storia del Totocalcio. Quello che Martino Scialpi, venditore ambulante, imbroccò il 1° novembre 1981 in una piccola ricevitoria di Martina Franca. La vincita avrebbe dovuto fruttargli 800 milioni di lire. Mai incassati, perché il Coni ha sempre fatto opposizione.

 

Edoardo Bennato: "Il mio rock non ha partito"

"Il rock non ha bandiere, non ha partito" Edoardo Bennato, 69 anni, si confessa con Panorama in un’intervista davvero a 360 gradi: il cantante racconta dei suoi quadri, del suo rapporto con la politica, degli scontri ai concerti negli anni Settanta e di quel giorno speciale con Luciano Pavarotti.

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