Yara, una foto rivelatrice (e il boom del dna)
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Yara, una foto rivelatrice (e il boom del dna)

La foto inedita di Giuseppe Guerinoni a confronto con quella del presunto killer di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti: un'incredibile somiglianza. La copertina di Panorama in edicola da giovedì 26 giugno è dedicata a un'inchiesta sul dramma di Brembate. E all'improvviso boom di domande di analisi per la verifica di paternità basate sul dna

La foto inedita di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno che la prova del dna certifica sia il padre di «Ignoto 1», il killer di Yara Gambirasio, e quella di Massimo Giuseppe Bossetti, fermato il 19 giugno con la terribile accusa: tra i due, un'incredibile somiglianza . La copertina di Panorama in edicola da giovedì 26 giugno è dedicata a un'inchiesta sul dramma di Brembate. E all'improvviso boom di domande di analisi per la verifica di paternità basate sul dna.

Io, volontario italiano antirusso in Ucraina
Come ai tempi della Guerra di Spagna, oggi in Ucraina accorrono volontari da tutta Europa per combattere nelle brigate internazionali. In prima linea con gli «uomini neri» contro i filorussi, c’è un ex manager toscano di Avanguardia nazionale. Panorama lo ha incontrato a Berdyansk, nella base del battaglione Azov di Kiev, accusato di simpatie naziste.  «Non siamo mercenari» dice Francesco F. «ma volontari non pagati che si battono per una causa giusta».

Quei 20 bambini nati due volte
Ma Panorama racconta anche storie positive. E di medici straordinari. Il destino di 20 bambini sembrava segnato: nati con due rare malattie del sangue, avrebbero perso la capacità di muoversi, parlare, difendersi dalle infezioni. Invece ora hanno una vita normale. Merito di un grande clinico italiano, Luigi Naldini. E di una cura rivoluzionaria sperimentata dalla sua equipe all’Ospedale San Raffaele di Milano.

In Libano, tra i profughi siriani, con Elisabetta Canalis
Infine, Panorama ha fatto un viaggio in Libano nei villaggi dei profughi siriani. Con una guida speciale: Elisabetta Canalis, nuova madrina dell’Unicef. Tra baraccopoli piene di piccoli orfani, programmi di educazione e iniziative a favore delle vaccinazioni. E le sue confidenze sulla gravidanza appena interrotta, sulla vita a Los Angeles, su quanto non conti guardare gli Oscar seduta in prima fila.

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