La Basilicata di Mario Cresci: ritratti mossi e reali
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La Basilicata di Mario Cresci: ritratti mossi e reali

Al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo la mostra "Racconti privati. Interni 1967 - 1978"

Inaugurerà sabato 14 marzo, negli spazi del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI) la mostra Racconti privati. Interni 1967 - 1978, che propone un serie di fotografie realizzate da Mario Cresci in Basilicata, tra i borghi di Tricarico e Barbarano Romano.

Il rapporto tra Cresci (nato a Chiavari nel 1942) e la Basilicata inizia nell'epoca in cui sociologi e intellettuali riscoprono il Mezzogiorno alla luce delle narrazioni di Carlo Levi e delle ricerche antropologiche di Ernesto De Martino, quando il celebre fotografo e graphic desiger si impegna in una collaborazione con il gruppo di urbanistica Il Politecnico, nato a Venezia intorno al sociologo Aldo Musacchio. Il progetto prevede la realizzazione del piano regolatore di Tricarico, piccolo comune in provincia di Matera: Cresci è responsabile della grafica degli elaborati e di effetturare un rilevamento fotografico di ambienti e oggetti, documentando tutti gli aspetti della vita sociale e produttiva della comunità. 

Dopo questo primo viaggio, Cresci tornerà in Basilicata, prendendo casa a Matera fino al 1988: una lunga permanenza nella regione durante cui lavorerà sui concetti di territorio, memoria e archivio, intrecciandoli in modo "naturale" alle questioni del progetto, dei linguaggi espressivi e della visione, centrali nella sua opera.

Fanno parte della mostra la serie Ritratti mossi (del 1967, ripresa poi nel 1974), che raffigurano figure umane dai volti resi irriconoscibili dal mosso fotografico, immortalate in interni dove oggetti e ambienti risultano a fuoco. Luoghi descrivibili e persone illeggibili: Cresci, appena arrivato, tenta così un racconto delle identità attraverso i dati fisici dell’ambiente. Realizzerà in seguito un'altra ampia serie di questi ritratti a Barbarano Romano, tra il 1978 e il 1979.

Mi ha sempre affascinato il rapporto degli oggetti con le persone, soprattutto quelli d'uso, appartenenti alla cultura materiale dell’uomo, quelli della sua storia: dagli utensili più semplici a quelli più complessi, sino ad arrivare alle forme più evolute del design contemporaneo

In esposizione anche la serie Ritratti reali (1967-1972), che ha per soggetti dei gruppi familiari in posa in interni con in mano fotografie dei propri antenati. Qui il rapporto fra lo sguardo dei soggetti e quello degli avi ritratti in fotografia vuole creare un corto circuito tra tempo reale e memoria. Per l'autore è un lavoro di "verifica" sul sociale e contemporaneamente su se stesso, che a sua volta si ritrae con le fotografie degli antenati. 

Il Museo di Fotografia Contemporanea conserva nelle proprie collezioni 280 fotografie dell’autore, che datano dalla metà degli anni Sessanta. Altre opere in mostra sono tratte dal Fondo Lanfranco Colombo (Regione Lombardia) e un'altra parte è stata gentilmente prestata dall’autore per questa occasione espositiva.

Racconti privati.
Interni 1967 - 1978
Fotografie di Mario Cresci
a cura di Roberta Valtorta
15 marzo - 6 settembre 2015
Museo di Fotografia Contemporanea
Villa Ghirlanda, via Frova 10, Cinisello Balsamo (Milano)
Ingresso libero

Mario Cresci
Dalla serie "Interni Mossi", Barbarano Romano, 1979.

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