Julia Margaret Cameron, 200 anni fa nasceva la fotografa pioniera
Eccentrica, vitale, "fraintesa", iniziò a scattare a 48 anni. Ecco i famosissimi ritratti in stile pittorico dell'artista inglese
Nasceva a Calcutta l'11 giugno del 1815, esattamente due secoli fa, la fotografa inglese Julia Margaret Cameron, divenuta tra le donne più celebri della storia della fotografia, attivissima pioniera della "nuova arte", autrice di famosissimi ritratti dallo stile pittorico fortemente personale.
Cameron iniziò a scattare quando aveva circa 48 anni, dopo aver ricevuto in regalo una apparecchio fotografico da una dei suoi 12 figli (ne diede alla luce sei e altri sei li adottò). Dal 1860 viveva a Freshwater Bay, sull'Isola di Wight, dove da Londra si era trasferita con il marito, il giurista in pensione Charles Hay Cameron, di 20 anni più grande, conosciuto in India. Dalla personalità particolarmente eccentrica per l'austera epoca vittoriana in cui visse, fu una donna determinata, curiosa, colta, vitale e innamorata del bello.
«Desideravo fermare tutte le cose belle che mi si presentavano davanti, e finalmente questo desiderio è stato soddisfatto.»
Intorno al deposito del carbone e al pollaio della loro ricca abitazione, Julia aveva allestito uno studio fotografico e un gabinetto per lo sviluppo delle stampe. Lì realizzerà la maggior parte dei suoi lavori, ritraendo dapprima soprattutto i familiari, i domestici, i vicini di casa, gli abitanti dell'isola e chiunque si trovasse a passare da quelle parti, ma vincendo in seguito anche la sfida di riuscire a immortalate intellettuali, scienziati e altre celebrità, come lei frequentatori dei circoli dell'alta società londinese, che ritrasse in gran numero. Tra loro, Charles Darwin, padre della teoria dell'evoluzione, il pittore George Frederick Watts, l'astronomo Sir John Herschel, i poeti Alfred Tennyson e Robert Browning. Farà fotografie per una quindicina d'anni, producendo una vastissima quantità di materiale.
[Nella foto, Julia Margaret Cameron fotografata dal figlio Henry Herschel Hay Cameron nel 1874]
Cameron cercava di rappresentare un mondo di fantasia, insieme onirico e poetico. Il suo immaginario personale era intessuto di allegorie, simboli, riferimenti a storie bibliche e a opere letterarie, sia dell'antichità sia di autori a lei contemporanei, oltre che a opere pittoriche di grandi artisti come Raffaello, Giotto e Michelangelo, le cui stampe circolavano ampiamente alla fine del diciannovesimo secolo.
«La mia aspirazione è quella di nobilitare la fotografia e di assicurarle il carattere e le qualità di una grande arte, combinando insieme il reale e l’ideale e nulla sacrificando della verità, pur con tutta la possibile devozione alla poesia e alla bellezza.»
Le sue immagini concettuali, intenzionalmente fuori fuoco, spesso graffiate o macchiate dagli acidi di sviluppo, venivano da lei realizzate e stampate sovvertendo le regole tecniche convenzionali dei fotografi "ortodossi", che per questo le riservarono dure critiche. La tecnica come strumento per rappresentare la realtà nella maniera più fedele possibile non la interessava, ma imparò a padroneggiarla per i propri scopi, costantemente impegnata nella sperimentazione e nella ricerca per ottenere gli effetti desiderati.
Nel ritrarre i suoi soggetti, dava un'interpretazione idealizzata della loro personalità, utilizzando un linguaggio stilistico imparentato con quello dei pittori preraffaelliti e simbolisti. Nonostante gli "eccessi" retorici - le ambientazioni kitsch, i costumi ricercati, i trucchi marcati - creava così dei tableaux vivants di stupefacente "verità", che hanno trovato un posto di primordine nella storia della fotografia.
In occasione del bicentenario della nascita e del 150° anniversario della prima mostra di Julia Margaret Cameron, ospitata nel 1865 dal South Kensington Museum di London (oggi Victoria and Albert Museum), sono numerose le esibizioni in programma a lei dedicati, tra cui Julia Margaret Cameron: Influence and Intimacy, al Science Museum di Londra, Julia Margaret Cameron (1815-1879) al Victoria and Albert Museum di Londra. Un'ampia collezione di fotografie di Cameron è disponibile sul sito del Paul Getty Museum