In memoria di Anja Niedrienghaus, fotoreporter
Una selezione di scatti (1995-2002) della fotografa uccisa in Afghanistan: un omaggio alla sua vita in prima linea
Alla memoria della fotoreporter tedesca Anja Niedringhaus , 48 anni, freddata durante un agguato a Khost, nell'Afghanistan orientale, lo scorso 4 aprile, dedichiamo questa selezione di sue immagini, scattate tra il 1995 e il 2002, nella ex Jugoslavia e in Afghanistan, negli anni della sua collaborazione con la European Press Photo Agency. È un omaggio alla vita in prima linea di Niedringhaus - le cui immagini hanno spesso trovato spazio sulle pagine di panorama.it - trascorsa documentando le guerre e la vita, da un angolo all'altro del mondo, con coraggio e amore per la verità.
Il tributo di AP in un video su youtube
Secondo la testimonianza raccolta sul posto dal New York Times, un comandante della polizia afghana, quasi certamente un militante talebano, dopo aver gridato "Allah u Akbar!" (Dio è il più grande!), ha aperto il fuoco con un AK 57 sul convoglio su cui la fotografa viaggiava, con la giornalista canadese Kathy Gannon, 60 anni, rimasta ferita da due colpi, per fortuna non mortali. L'auto era protetta dall'esercito afghano e dalla polizia: insieme alle due donne un fixer, un driver, anch'essi sopravvissuti.
"Con la morte di Anja Niedringhaus il mondo ha perso una testimone importante. I nostri pensieri e la nostra compassione vanno ai parenti e agli amici di Anja Niedringhaus, e alla sua collega ferita."
Si tratta solamente dell'ultimo attacco di una serie contro i giornalisti in Afghanistan. In marzo un killer ha sparato a bruciapelo a Kabul contro il giornalista svedese Nils Horner , uccidendolo. Giorni dopo è stata la volta del corrispondente afghano della Afp, Sardar Ahmad , ucciso con moglie e due figli nell'Hotel Serena della capitale.
Da settimane i talebani avvertono di voler mettere in atto "tutto quanto in loro potere" per sabotare le elezioni presidenziali in corso oggi, 5 aprile, in Afghanistan, chiedendo a tutti di non avvicinarsi ai seggi, considerati obiettivi militari. Queste elezioni segnano un fatto senza precedenti: il primo trasferimento del potere presidenziale in modo democratico in una nazione afflitta da decennali e cruenti conflitti.
Anja era una appassionata, dinamica giornalista, molto amata per le sue foto, il suo cuore e la gioia per la vita. La sua perdita ci spezza il cuore". "Anja e Kathy hanno passato anni insieme per coprire l'Afghanistan, il conflitto e la sua gente.
Chi era Anja Niedringhaus
Nata a Höxter, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, comincia 16enne a lavorare come freelance per un giornale locale. Poi gli studi universitari in letteratura, filosofia e giornalismo a Goettingen. Nel 1989, a 24 anni, si ritrova a fotografare l'evento "epocale" di dine '900, il crollo del Muro di Berlino. Grazie a quelle sue foto Anja entra a far l'anno dopo parte della European Press Photo Agency (Epa), il celebre network europeo di immagini, dove rimane fino al 2001: 11 anni trascorsi soprattutto nei Balcani e in particolare nella ex Jugoslavia, a Sarajevo.
Abbiamo perso una grande amica, siamo tremendamente rattristati dalla notizia. Ha iniziato con noi nel 1990, il suo 'battesimo' sono stati i Mondiali di calcio di Italia '90, poi l'ingresso nel mondo delle guerre, a partire da quella dei Balcani. Sentiremo tanto la sua mancanza, con profondo dolore.
Dal 2002 entra alla Associated Press, facendo base a Ginevra, per cui segue numerosi conflitti, dall'Iraq alla Striscia di Gaza, alla Libia, ma anche i Giochi Olimpici (ben nove quelli al suo attivo). Nel 2005 è l'unica donna nel team di fotografi Ap insigniti del premio Pulitzer nella categoria Breaking News Photography per la copertura della guerra in Iraq. L'anno dopo riceve il prestigioso premio al Coraggio della Fondazione internazionale donne nei media. Dal 2006 al 2007 ha insegnato giornalismo ad Harvard, una delle più prestigiose università del mondo. I suoi scatti sono stati in mostra al Museo di Arte Moderna di Francoforte, alla Galleria C/O di Berlino, a Londra, Houston, Londra, Vienna e in Canada.
L'ultima sua immagine dall'Afghanistan pubblicata sul suo sito il 2 aprile, era stata scelta dal New York Times.