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Le "donne mulo" di Melilla

Nelle foto di David Ramos, le "Porteadoras" che ogni giorno trasportano sulle loro spalle carichi fino a 80 kg attraverso il confine tra l'enclave spagnola e il Marocco

Ogni giorno migliaia di donne, conosciute come Porteadoras o "donne mulo", trasportano sulle loro spalle pesanti carichi di prodotti di ogni genere attraverso El Barrio Chino, il confine cinto di filo spinato che separa la città autonoma spagnola di Melilla dal territorio marocchino. Poiché in Marocco, da un punto di vista fiscale, tutti i pacchi trasportabili a mano oltreconfine sono esenti dai dazi doganali, sono numerosissime le donne marocchine - in particolar modo vedove, divorziate o sposate con uomini non in grado di lavorare - per cui questo lavoro di facchinaggio estremo rappresenta l'unica risorsa per la sopravvivenza. Alcune di loro possono arrivare a compiere fino a due o tre viaggi al giorno, per un guadagno di circa 3 o 4 euro a viaggio, trasportando carichi fino a 80 kg. Secondo la Camera di commercio americana in Marocco, ogni anno attraversano in questo modo il confine di Melilla merci per un valore di oltre 1.4 miliardi. 

Il fotografo barcellonese David Ramos le ha ritratte durante i loro faticossisimi viaggi, con la schiena piegata dal peso di giganteschi carichi di merce e stremate dalla fatica.

David Ramos/Getty Images
Melilla, città autonoma spagnola in Marocco, 20 gennaio 2015.

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