I bambini di Kobane al lavoro in Turchia
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I bambini di Kobane al lavoro in Turchia

I volti e le storie di 11 piccoli siriani rifugiatisi oltreconfine, costretti a lavorare per aiutare le loro famiglie in difficoltà

Da quando a Kobane sono iniziati i violenti scontri tra i miliziani dell'ISIS e le forze di resistenza curda, sono almeno 200.000 i profughi fuggiti dalla cittadella siriana verso la Turchia. La maggior parte di loro ha trovato rifugio a Suruc, nella provincia di Sanliurfa. Le famiglie dei rifugiati alloggiano temporaneamente nei campi profughi o in edifici abbandonati. I più fortunati tra loro sono stati accolti nelle case dei parenti che abitano qui. 

Circa la metà dei profughi siriani sono bambini con meno di 18 anni, che lontano dalla loro casa e dalla loro scuola si trovano a dover lavorare per sostenere economicamente le loro famiglie. Lavorano dalle 7 alle 12 ore al giorno, svolgendo le attività più diverse - dai ristoranti alle autofficine, dai mercati ortofrutticoli ai negozi di vestiti - e guadagnando in media 20 Lire turche alla settimana (circa 7 euro).

Il fotografo Ulas Yunus Tosun ha ritratto 11 di loro sul posto di lavoro, raccontandoci le loro storie e i loro sogni. 


EPA/ULAS YUNUS TOSUN
23 ottobre 2014. Ferzad Habesi, 14 anni, lavora in un ristorante che vende pizza turca (Lahmacun). Guadagna 5 lire turche alla settimana (1,7 euro). Dopo l'inizio dei combattimenti la sua famiglia ha dovuto abbandonare il negozio di alimentari che gestiva a Kobane. I parenti che vivono a Suruc hanno offerto loro rifugio. Ferzab desidera moltissimo poter riprendere ad andare a scuola in Siria.

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