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L'Ecuador ammette: limitato l'accesso Internet ad Assange

"Per evitare ingerenze nelle elezioni Usa". Ma Wikileaks accusa John Kerry di aver fatto specifiche richieste durante i negoziati con le Farc

Il segretario di Stato John Kerry avrebbe chiesto al governo dell'Ecuador di evitare che Julian Assange, fondatore di Wikileaks e rifugiato da giugno 2012 nell'ambasciata di Londra del Paese sudamericano, continui a divulgare informazioni su Hillary Clinton. A denunciare la cosa è la stessa Wikileaks via Twitter, aggiungendo che le pressioni sarebbero avvenute a margine dei negoziati di pace con le Farc: "Molte fonti degli Stati Uniti ci hanno confermato che Kerry, durante i negoziati con le Farc, ha chiesto all'Ecuador di evitare che Assange pubblicasse documenti legati alla candidata democratica alla Casa Bianca". 

Le ammissioni dell'Ecuador
L'accusa ha trovato parzialmente conferma proprio da parte del governo dell'Ecuador, che ha ammesso di aver temporaneamente ristretto ad Assange l'accesso a Internet nella sua ambasciata londinese, per evitare che l'hacker australiano possa usare la rete per interferire in qualche modo nelle elezioni americane. In particolare, con un comunicato il governo di Quito ha tenuto a precisare che "rispetta il principio di non-intervento negli affari interni di altri Stati", aggiungendo di aver al proposito "oscurato" Assange perché "nelle ultime settimane Wikileaks ha pubblicato un'enorme quantità di documenti che hanno un impatto sulla campagna elettorale americana".

Il nuovo attacco a Hillary
Dopo la pubblicazione delle mail riservate della Clinton risalenti al 2008-2009, quando ricopriva l'incarico di Segretario di Stato, Julian Assange (dietro il cui operato gli Usa sospettano esserci i servizi segreti russi) è tornato di recente ad attaccare la candidata democratica pubblicando tramite Wikileaks alcuni documenti che comproverebbero rapporti "compromettenti" tra Hillary e il mondo arabo e quello bancario, a partire da Goldman Sachs.

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Redazione