Un posto di lavoro come taglia per un furto subito
Economia

Un posto di lavoro come taglia per un furto subito

Quando ero piccolo i film western mi piacevano parecchio: sparatorie, inseguimenti, duelli…uno spettacolo. Ne parlo perché l’elemento che in queste pellicole era sempre un classico era la presenza della taglia sul malvivente di turno che peregrinava in giro indisturbato tra …Leggi tutto

Quando ero piccolo i film western mi piacevano parecchio: sparatorie, inseguimenti, duelli…uno spettacolo. Ne parlo perché l’elemento che in queste pellicole era sempre un classico era la presenza della taglia sul malvivente di turno che peregrinava in giro indisturbato tra le praterie americane fino a quando il giustiziere non arrivava ecc. ecc.; a memoria non penso esista pellicola sul tema che non abbia al proprio interno un’immagine del tipo:

In ogni città o villaggio queste segnalazioni erano ben esposte nei locali pubblici, dai saloon ai posti di polizia, richieste di denaro per chiunque avesse dato informazioni utili all’arresto del ladro o assassino che fosse oppure, ancora meglio, catturato e portato in prigione. Da qui la figura del cacciatore di taglie, chi si mette a “caccia” di ricercati per ottenere la ricompensa prevista.

Rimanendo in ambito cinematografico anche recentemente la taglia è stata più volte ripresa come elemento chiave per la trama di un film, ad esempio in Ransom – Il riscatto con Mel Gibson, in cui il riscatto su un rapimento si trasforma in una taglia proprio sui rapitori. Esistono poi taglie reali come quelle messe in passato su Saddam Hussein o Gheddafi da milioni di euro.

Qualche giorno fa sono stato attratto da una notizia curiosa in cui la “taglia”, se in questo caso la possiamo chiamare così, ha assunto una forma tutta diversa dal solito e senza dubbio molto originale, quantomeno per quello che riguarda il “compenso”. A Gela un imprenditore edile della zona, dopo aver subito un furto di materiale e mezzi meccanici del valore intorno ai 100.000 euro, ha messo una sorta di taglia. A chi infatti, sarà in grado di fornire informazioni utili sui prodotti rubati e ne contribuirà al ritrovamento è stato promesso un posto di lavoro.

Niente soldi quindi ma una ricompensa ben più costruttiva e di valore considerando quanto viene considerato oggi un posto di lavoro. In un mondo utopico sarebbe bello poter assistere alla riconsegna del materiale rubato da parte dello stesso ladro in cambio del posto.

Ah, il posto di lavoro offerto è a tempo determinato, ma non si può pretendere la luna…

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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