iPad mini: ad Apple costa 155 euro, tu lo paghi 329 euro
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iPad mini: ad Apple costa 155 euro, tu lo paghi 329 euro

Pur essendo uno dei prodotti più economici del catalogo della Mela, il nuovo tablet in formato mignon garantisce ad Apple margini superiori al 40%. Più dell’iPad di quarta generazione

Apple, si sa, non si è mai distinta per i suoi prodotti a buon mercato. Del resto fintantoché gli utenti saranno disposti a spendere qualcosa in più pur di avere un gadget marchiato con la Mela, la società di Tim Cook ha solo da guadagnarci.

Con l’’uscita dell’iPad mini, però, sembra essersi aperto un filone tutto nuovo all’interno del catalogo dell’azienda americana. Apple si ritrova – potremmo dire per la prima volta – con un prodotto nuovo a un prezzo ribassato (definirlo low-cost sarebbe eccessivo). Il nuovo tablet in formato mignon di Cupertino costa infatti nella sua versione base 329 euro, praticamente il 30% in meno dell’omologa versione da 10 pollici.

Ma il vantaggio per i consumatori c'è davvero? L’iPad mini è un prodotto conveniente o si tratta di un oggetto comunque sovrastimato rispetto al suo reale valore?

In casi come questi, più che il confronto con la concorrenza, è necessario considerare il cosiddetto bill of materials (BOM) che è poi il costo sostenuto dal produttore per l’acquisto dei materiali e il relativo assemblaggio.

L’iPad mini, si legge in questo report stilato dall’ottimo IHS, costa ad Apple – di soli materiali – 188 dollari, cui vanno aggiunti 10 dollari di manifattura; in totale, dunque, 198 dollari (circa 155 euro al cambio attuale). Considerato che il prezzo di vendita negli Apple Store è di 329 dollari, si può concludere che il ricavo complessivo di Apple (escluse le spese di distribuzione e marketing) è di circa 130 dollari, quasi il 40% del costo al consumatore.

A conti fatti si tratta di un profitto alto ma non altissimo (tenendo conto che per ogni iPhone 5 Apple vanta un margine di quasi il 70% ) ma in ogni caso più elevato dell’iPad di quarta generazione (36% circa), sui cui costi di approvvigionamento grava la presenza di elementi di pregio quali il Retina Display.

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Analizzando più nel dettaglio i costi di fabbricazione dell’ìPad mini si scopre che la parte del leone la fanno soprattutto il display e il modulo touchscreen, responsabili da soli di quasi il 43% dello "scontrino" di Apple.

Interessante notare come le versioni con maggiore capacità di storage (32 o 64 gigabyte) garantiscano ad Apple un profitto decisamente più elevato rispetto ai costi sostenuti: a fronte di una spesa per l’acquisto dei moduli flash di circa una decina di dollari, infatti, la società di Cupertino può praticare una maggiorazione al consumatore di 100 dollari per ogni taglia in più di memoria: si passa infatti dai 329 dollari della versione da 16 Gb (solo Wi-Fi) ai 429 dollari di quella da 32 Gb, fino ai 529 dollari di quella da 64. Come dire che l’utente pretenzioso fa Apple ricca.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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