E se Bill Gates tornasse al timone della Microsoft?
Economia

E se Bill Gates tornasse al timone della Microsoft?

Lo hanno fatto Steve Jobs alla Apple, Michael Dell alla Dell, Jack Dorsey a Twitter: sembra che nell’hi-tech le aziende perdano la bussola se il leader carismatico non torna al comando. Così il gigante del software, che ha sofferto l’uscita rilevante di un top manager, spera nel rientro del fondatore

Nel 1996 Steve Jobs venne richiamato a guidare la sua Apple dopo esserne stato allontanato 11 anni prima. Anche Michael Dell riprese il timone della Dell nel 2007, 3 anni dopo averla lasciata. La storia delle società hi-tech americane è ricca di esempi di grandi ritorni. Pure Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, è dovuto rientrare alla guida del suo social network. Sembra che senza il leader carismatico le aziende di information technology perdano non solo la bussola ma anche il favore del mercato. Per questo, con crescente insistenza, si parla di un altro rientro rilevante: Bill Gates alla Microsoft.

Da quando nel gennaio del 2000 lasciò il ruolo di amministratore delegato al suo amico e compagno d’avventura Steve Ballmer (fu l’ottava persona a essere assunta alla Microsoft nel 1980) il titolo di Redmond ha perso oltre il 60 per cento a Wall Street e la capitalizzazione è scesa da 612 a 224 miliardi di dollari. Oggi la società fondata da Gates vale in borsa meno della metà di Apple (532 miliardi di dollari). Benché Gates continui a smentire pubblicamente, sostenendo che nel suo futuro vede solo la fondazione umanitaria in cui negli ultimi 3 anni si impegna insieme con la moglie Melinda, c’è chi pensa che i giorni di Ballmer stiano per concludersi. Ultimo segnale le dimissioni, inaspettate, di Steven Sinofsky, numero uno della divisione Windows e per molti candidato ideale a prendere la poltrona di chief executive officer su cui si è arroccato Ballmer. Sinofsky, 47 anni, si è dimesso dopo 23 anni di carriera alla Microsoft e l’ha fatto, con sorpresa mondiale, subito dopo il lancio della sua ultima creatura: Windows 8. Sistema che rilancia la Microsoft nel mondo touch delle tavolette e degli smartphone. Sinofsky è stato anche l’uomo che si è inventato Windows 7, grande successo dopo il flop del suo predecessore Windows Vista.

Ballmer è rimasto solo. E alla Microsoft manca una figura carismatica che sappia anticipare il futuro. C’è chi alla Microsoft si mangia le mani ricordando che ai tempi di Gates lo schermo touch a Redmond era una realtà di serie sui tablet pc già nei primi anni 2000 (molto prima dell’iPad). E che Windows mobile, il sistema operativo che trasformava i cellulari in pocket pc (computer da tasca), era in vendita anni prima che arrivasse l’iPhone. Un uomo nuovo alla guida potrebbe rianimare le truppe, e secondo gli analisti il titolo in borsa, e guidare la Microsoft verso il futuro. Ci stava provando Sinofsky, ma, dicono i più maliziosi, si è scontrato con Ballmer. Secondo i più informati, se l’ormai 57enne Gates non volesse più riassumere il comando, a tornare dopo una pausa strategica che permetterebbe agli azionisti di destituire Ballmer potrebbe essere proprio Sinofsky.

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Guido Castellano