Ticket sanitari, per le esenzioni conterà il reddito
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Ticket sanitari, per le esenzioni conterà il reddito

Sarà il ministero delle Finanze a stabilire le fasce di appartenenza che non potranno essere cambiate da nessun medico o farmacista

Ticket sanitari, fasce di reddito, esenzioni, accreditamenti: è una piccola rivoluzione quella che si annuncia nei prossimi mesi nel settore sanitario. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha infatti annunciato un disegno di legge complessivo che mira fondamentalmente a razionalizzare la spesa medica del Paese, riuscendo, ove possibile, ad ottenere anche dei risparmi nell’ambito della più generale spending review del settore pubblico. In questo quadro dunque è atteso ad esempio, come accennato, un ripensamento del criterio degli accreditamenti per le cliniche private, che potrebbero essere concessi sulla base del numero dei posti letto disponibili, che dovrà essere superiore almeno ad una certa soglia.

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Ma la vera novità, che riguarderà più da vicino i singoli cittadini dovrebbe scattare sul fronte dei ticket sanitari. L’idea infatti è quella di eliminare le attuali categorie di esenzione, e di rapportare tutti al reddito dichiarato, anche per chi dovesse essere affetto da malattie croniche. Novità che dovrebbero vedere la luce da qui alla fine dell’anno, anche se qualche cambiamento importante, e sempre sul fronte dei ticket sanitari, potrebbe scattare già dal prossimo mese di luglio.

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Ricordiamo che attualmente le categorie che hanno diritto alle esenzioni sul ticket sono le seguenti: bambini al di sotto di una certa età ed inseriti in un nucleo familiare con reddito entro una determinata soglia; gli anziani oltre i 65 anni inseriti in un nucleo familiare con reddito entro una determinata soglia; i titolari di assegni sociali; i titolari di pensioni minime oltre i 60 anni; i disoccupati iscritti nelle liste di collocamento; i portatori di patologie croniche, malattie rare, invalidi.

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Ebbene tutte queste categorie potrebbero essere riviste e razionalizzate alla luce del reddito dichiarato. In pratica a fare testo per la definizione delle fasce di esenzione in cui essere collocati, non sarà più un’autocertificazione, o l’intervento del medico di famiglia o del farmacista, bensì il ministero delle Finanze. Sulla base infatti delle risultanze delle ultime dichiarazioni dei redditi, ciascun cittadino verrà di diritto assegnato ad una certa categoria e non sarà più possibile effettuare cambiamenti, né tantomeno interventi da parte dei già citati medici di famiglia. Occhio dunque a verificare nei prossimi mesi se sulle proprie ricette mediche dovessero esserci cambiamenti nell’assegnazione della propria fascia di esenzione, in modo da evitare spiacevoli sorprese.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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