Tasi e Imu, perché bisogna accorparle
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Tasi e Imu, perché bisogna accorparle

Il governo vuole unire i due prelievi comunali, che sono un doppione e costano più di 370 euro a famiglia. I sindaci decideranno quanto far pagare

Una sola imposta comunale, al posto dell'imu e della tasi. E' il progetto del governo Renzi che, secondo le promesse del premier, dovrebbe diventare realtà nel corso del 2015. Il sottosegretario all'economia, Enrico Zanetti, ha già messo a punto il testo di un provvedimento per accorpare questi due balzelli, definendoli un obbrobrio da eliminare. Difficile dargli torto, visto che l'imu (imposta municipale unica) e la tasi (tassa sui servizi indivisibili) sono di fatto un doppione e pesano non poco sulle tasche degli italiani: in media 373 euro per ogni famiglia, secondo le stime dell'Adusbef e della Federconsumatori.


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Sia la tasi che l'imu si calcolano più o meno con lo stesso procedimento: si parte dalla rendita catastale, la si rivaluta del 5 per cento, la si moltiplica per un coefficiente e, su questa base, si applica l'aliquota dell'imposta. L'unica differenza sta proprio nell'aliquota, che per la tasi è più bassa, oltre al fatto che l'imu non si applica più per l'abitazione principale dal 2013, per volontà del governo Letta. Mettere assieme questi due balzelli comunali, insomma, è abbastanza facile e il sottosegretario Zanetti ha già pensato a come fare. L'obiettivo è di creare un'unica tassa sulla casa, in cui ogni singolo Comune avrà grande libertà nello stabilire le aliquote o le detrazioni, seguendo la logica del federalismo fiscale. Non è escluso, però, che il governo scelga di fissare a livello nazionale alcune detrazioni, come avveniva per l'imu sulla prima casa, a vantaggio di chi ha dei figli a carico.


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Per adesso, invece, sembra alquanto improbabile che, all'imu e alla tasi, venga unito anche l'altro prelievo comunale che incide sulle tasche dei proprietari di case. Si tratta della Tari, l'imposta sui rifiuti, che si calcola con un procedimento diverso e che tiene conto anche di quante persone compongono il nucleo familiare. Resta dunque un sogno poter vedere nascere un' unica imposta comunale che eviti ai contribuenti le trafile degli ultimi due anni, durante i quali la confusione sulle aliquote e sulle scadenze dei pagamenti l'ha fatta da padrone. Eppure, la creazione di un'unica imposta comunale è un progetto di cui si parla da tempo. In teoria, il prelievo unico esiste già e si chiama Iuc (imposta unica comunale) ma è tale soltanto sulla carta, poiché si divide in realtà in tre tronconi: tasi, imu e tari. Con la fusione dell'imu e della tasi, dunque, i tronconi diventeranno due. La nascita di una sola imposta comunale, però, resta ancora un miraggio.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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