Via l’Imu, ma quanto ci costa?
Economia

Via l’Imu, ma quanto ci costa?

L’eliminazione della tassa sulla casa porterà aumenti per benzina e gasolio

Oggi sarà il giorno della verità per l’Imu. Nel Consiglio dei ministri convocato per le 17, si dovrà infatti fare piena luce su quella che sarà la strategia che il governo intende mettere in campo per evitare agli italiani il pagamento dell’odiata tassa sugli immobili. La vera posta in gioco di questi giorni è stata però la copertura finanziaria di una manovra di questo tipo. Insomma, dove andare a prendere i 2,4 miliardi che servono per coprire l’eliminazione della prima rata dell’Imu sull’abitazione principale già sospesa a giugno. E dove trovare l’ulteriore miliardo circa, che servirà a bilanciare l’eventuale esonero del pagamento del saldo di dicembre, sempre per le prime case ovviamente.

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Posto che alla fine, molto probabilmente, la tassa sugli immobili di lusso resterà in vigore, il rompicapo comunque non è da poco, e ha impegnato assiduamente i tecnici del ministero dell’Economia. Alla fine però la quadra dovrebbe essere trovata, e potrebbe trattarsi di una soluzione che non farà certo piacere agli automobilisti. Alle viste infatti, come spesso accade quando c’è bisogno di trovare liquidità, il governo introdurrà una nuova accisa sui carburanti. Un provvedimento che in una versione light potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 500 milioni di euro, mentre, nel caso peggiore, si potrebbe arrivare anche fino a 3,5 miliardi di euro provenienti da rialzi del prezzo di benzina e gasolio.

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Ma non finisce qui, visto che, come accennato, da coprire non c’è solo la prima rata di giugno, ma anche il saldo dell’Imu che i proprietari di prima casa avrebbero dovuto pagare a dicembre. E allora ecco spuntare l’idea di intervenire su una vecchia sanatoria prevista per i gestori di new slot. Quanti di loro avevano infatti un contenzioso con il Fisco, potevano sanare la lite con un versamento del 20% del dovuto, che ora salirebbe al 30%.

Infine, un extra gettito fiscale, tutto ancora da definire però, potrebbe arrivare dai dieci miliardi stanziati per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese private. Queste ultime infatti, ottenendo finalmente quanto dovuto, dovrebbero versare nelle casse pubbliche una sostanziosa porzione di Iva, che andrebbe a supportare gli sforzi per eliminare l’Imu sulla prima casa.

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Questo dunque lo scenario che al momento si prospetta, anche se sarà il Consiglio dei ministri di oggi a fornire la soluzione, speriamo, definitiva.  

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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