Imu sulla seconda casa, datela tutta ai Comuni
Economia

Imu sulla seconda casa, datela tutta ai Comuni

È la proposta del sindaco di Varese Attilio Fontana. Servirebbe a compensare il buco del mancato incasso dell’imposta sulla prima abitazione

Compensazioni: è questa la parola chiave intorno a cui ruota la possibile soluzione di quello che ormai è diventato un vero e proprio caso Imu. “Dal governo finora non abbiamo ricevuto né idee, né proposte. Si è parlato di nuove tasse su alcol, sigarette o videopoker, ma senza dati alla mano. Su queste questioni invece bisogna essere seri”.  E’ un vero e proprio j’accuse quello che Attilio Fontana, sindaco di Varese lancia nei confronti del nuovo esecutivo guidato da Enrico Letta. In ballo infatti ci sono i miliardi di euro che verrebbero a mancare dall’annullamento della prima rata di giugno e da cui dipendono le sorti dei bilanci di migliaia di Comuni, e che dovranno essere appunto compensati in altro modo. Solo che non si è capito ancora come.

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E in effetti la vicenda politica che riguarda il futuro dell’imposta sugli immobili finora ha brillato proprio per scarsa chiarezza. “A dirla tutta – attacca Fontana –non si è neanche ancora compreso se il blocco della prima rata di giugno riguarda solo la prima casa o tutto il gettito Imu. A noi risulta la prima ipotesi, anche perché se non fosse così saremmo di fronte a un vero e proprio disastro”. E a parlare in maniera eloquente sono i numeri. “Per il mio Comune – spiega il primo cittadino di Varese – il mancato incasso della rata Imu di giugno sulla prima casa significa un buco da circa 3,5 milioni di euro. Ma se la sospensione dei pagamenti dovesse riguardare anche le seconde case, allora la voragine diventerebbe di circa 11-12 milioni di euro, e io potrei chiudere baracca e burattini e tornare a fare l’avvocato”.

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Parole chiare, nette e provocatorie, che non lasciano grandi spazi di manovra. E d’altronde ben l’80% dei Comuni si troverebbe nella stessa situazione, considerando oltretutto che Varese è uno di quelli messi meglio in generale in termini di liquidità di cassa. “Io posso resistere sei mesi con quello che ho in bilancio prima di dover necessariamente ricorrere al gettito dell’Imu – fa notare Fontana –, ma ci sono sindaci che già da gennaio hanno dovuto attivare coperture esterne per far fronte ai propri pagamenti. Figuriamoci dunque se venissero a mancare del tutto i versamenti dell’imposta sugli immobili”. Bisognerà dunque chiarire il prima possibile che a non pagare a giugno saranno solo i detentori di prima casa. Un chiarimento però che a livello politico sembra non voler arrivare. “Quello che sta andando in scena tra il neo presidente del Consiglio Enrico Letta e Silvio Berlusconi, mi sembra il classico dialogo tra sordi. Il primo parla di generica sospensione della prima rata e glissa sulla prima casa, il secondo insiste a chiedere la totale abolizione facendo finta che il premier non abbia parlato”.

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Eppure, l’urgenza con cui sindaci e Comuni pongono la questione, meriterebbe risposte chiare e in tempi anche rapidi. Non solo le amministrazioni locali hanno bisogno assoluto del gettito sulle seconde case, ma il governo deve anche spiegare, e qui torniamo alle benedette compensazioni, come intende coprire il buco che si aprirà con lo stop ai versamenti per le prime abitazioni. “Io in merito una proposta ce l’avrei – fa sapere Fontana -. Basterebbe lasciare ai Comuni l’intero gettito delle seconde abitazioni, compresi i versamenti per gli immobili di classe D, per intenderci quelli per opifici, alberghi e capannoni, che invece per legge dovrebbero andare allo Stato centrale”. Secondo Fontana in questo modo si potrebbe coprire il mancato incasso dell’Imu sulla prima casa.

Una proposta per il momento caduta nel vuoto. E dunque i sindaci non possono far altro che sperare in una mediazione messa in atto dal ministro Graziano Delrio, sindaco anch’egli e in più presidente dell’Anci. “Mercoledì avremo un consiglio nazionale dell’associazione – annuncia Fontana – nel corso del quale probabilmente Delrio saluterà l’Anci. Ebbene, quella sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione e rappresentare a lui, persona di cui ci fidiamo e che sicuramente si sta già battendo per noi, tutte le nostre ansie”. E chissà che proprio dall’Anci non possa arrivare finalmente l’impulso giusto per sbloccare una situazione che sembra essersi davvero impantanata.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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