Falsi poveri, le Fiamme Gialle ne scovano 3.556
Economia

Falsi poveri, le Fiamme Gialle ne scovano 3.556

Esemplari i casi di un gioielliere di Brescia e di un idraulico di Asti risultati tra l'altro evasori totali

Se già normalmente sentir parlare di evasori totali o di falsi poveri faceva accapponare la pelle ai contribuenti onesti, questa sensazione è quanto mai accentuata dopo un anno come il 2012 in cui il carico di tasse e imposte è arrivato alle stelle, mettendo in ginocchio i bilanci di milioni di famiglie italiane. Eppure, puntuali come ogni anno, anche per questo appena finito arrivano i numeri della Guardia di Finanza che fanno il punto proprio sui cosiddetti falsi poveri.

Il lavoro delle Fiamme Gialle, intensificatosi tra l’altro proprio in seguito alla stretta fiscale dell’ultimo anno, ha portato tra le altre cose alla scoperta appunto di 3.556 falsi poveri che hanno indebitamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate come, per citarne alcune, l’accesso ad asili nido ed altri servizi per l’infanzia, la riduzione del costo delle mense scolastiche, i buoni libro per studenti e le borse di studio, i servizi socio-sanitari domiciliari e le agevolazioni per servizi di pubblica utilità, luce, gas o trasporti.

LA STRATEGIA ANTI-EVASIONE

E stiamo parlando di abusi che più di altri spesso lasciano l’amaro in bocca a milioni di cittadini che nelle classifiche stilate in base alle certificazioni Isee, si vedono scavalcare da contribuenti che spesso in maniera manifesta dimostrano di avere possibilità economiche ben più elevate di quelle che dichiarano in maniera fraudolenta. E in questo campionario di comportamenti che sono non solo da perseguire legalmente, come d’altronde avviene quando vengono scoperti, ma che dovrebbero ricevere una condanna sociale molto più pesante di quanto non avvenga purtroppo normalmente, non mancano i casi che possono essere definiti emblematici.

Come quello ad esempio di un noto gioielliere, trentenne, proprietario di un negozio a Gavardo (BS) e di un altro a Manerba del Garda (BS), che aveva sistematicamente omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi conseguiti e ai fini iva e, ovviamente, di versare il dovuto, per quattro anni consecutivi. Il tutto per un’evasione fiscale accertata di quasi un 1,4 milioni di euro di imposte dirette e circa 28 mila euro di iva. E a proposito di atteggiamenti palesemente incuranti del giudizio sociale che poteva derivarne, il commerciante in questione amava guidare auto e moto di prestigio, quali Bmw cabrio, Porsche Cayenne e Ducati Monster, ed indossare abiti eleganti. Peccato non amasse in nessun modo pagare le tasse e da falso povero usufruisse di servizi che venivano sottratti a soggetti che invece ne avrebbero avuto tutto il diritto.

Altro caso emblematico quello di un idraulico quarantenne di Nizza Monferrato in provincia di Asti, che conduceva un agiato tenore di vita, essendo in attività da molti anni, e che però guarda caso è risultato evasore totale per non aver dichiarato, dal 2002, alcun introito. I finanzieri hanno così appurato che, per gli anni dal 2006 al 2011, ancora non prescritti ai fini fiscali, l’artigiano ha sottratto all’imposizione diretta redditi per oltre 370mila euro e non versato l’Iva dovuta per circa 75.000 euro. Tra l’altro, particolare non da poco, per far fronte all’ingente mole di impegni lavorativi per i quali veniva richiesto, l’idraulico in questione aveva anche assunto quattro collaboratori esterni che ovviamente, neanche a dirlo, sono risultati non regolarizzati ai fini contributivi. Un cumulo di illegalità fiscali, che permettevano all’artigiano di coltivare una passione particolarmente onerosa: quella dell’allevamento di cani da caccia. La Guardia di Finanza ne ha ritrovati ben 25 esemplari, accuditi in maniera impeccabile all’interno del perimetro della proprietà del soggetto denunciato.

E ORA ARRIVA IL NUOVO REDDITOMETRO

A conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che spesso comportamenti poco consoni all’attività svolta, sono rilevabili a occhio nudo da chiunque, e forse andrebbero denunciati con più frequenza, prima che i buchi nei bilanci dello Stato spingano il governo di turno a imporre nuove tasse che colpiscono tutti in maniera indiscriminata e permettono a falsi poveri di godere di servizi a cui non avrebbero in nessun modo diritto.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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