Evasione fiscale, i numeri della Guardia di Finanza
Economia

Evasione fiscale, i numeri della Guardia di Finanza

Dall’inizio dell’anno scoperti 5mila evasori totali, 20mila lavoratori in nero e 64 milioni di prodotti contraffatti

Niente poteri speciali e operazioni eclatanti, ma quotidiana e costante presenza fisica sul territorio. E’ questa l’arma vincente con cui la Guardia di Finanza opera nel contrasto all’economia sommersa, un fenomeno che si concretizza con casi di evasione fiscale totale, lavoro nero e contraffazione. E’ quello che le stesse Fiamme Gialle con terminologia tecnica ma molto esplicativa definiscono “controllo economico del territorio”. Siamo infatti di fronte a reati difficili da far emergere con il semplice utilizzo di banche dati o con l’incrocio di informazioni finanziarie. Bisogna fisicamente rilevare le illegalità, recandosi di persona a scovare ad esempio il reale utilizzatore di un auto intestata a un soggetto fittizio, o per far emergere la realtà di abitazioni date in affitto a nero, e ancora, per identificare l’effettivo proprietario di imbarcazioni registrate a volte in località che non hanno neanche il mare.

L'EVASIONE FISCALE IN ITALIA

Esempi pratici di un’attività come detto quotidiana che dall’inizio dell’anno ha portato a risultati molto significativi. Sono infatti 4.933 gli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza da gennaio ad oggi. Secondo i dati rilevati, i cittadini in questione hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro e 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi. Si tratta di soggetti che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, risultavano completamente sconosciuti al fisco ed hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni, come sopra ricordato, a prestanomi o a società di comodo.

FISCO, SCATTA LA CACCIA AGLI EVASORI

Importanti poi anche i risultati ottenuti nella lotta al lavoro nero. Nei primi sette mesi del 2013 la Guardia di Finanza ha scoperto infatti 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro. Tra le forme di irregolarità più diffuse sono state rilevati fenomeni di “caporalato”,rapporti fittizi di lavoro agricolo finalizzati ad ottenere indebite prestazioni previdenziali e irregolarità connesse all’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers e contratti part-time.

E ORA C'E' ANCHE IL REDDITOMETRO

Altro fenomeno strettamente connesso all’economia sommersa ed allo sfruttamento del lavoro irregolare è poi quello già ricordato della contraffazione. In questo senso, dall’inizio dell’anno, sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre 5.000 responsabili denunciati, di cui 50 tratti in arresto perché affiliati ad organizzazioni criminali operanti nell’“industria del falso”. In 6.500 operazioni di controllo del territorio ed indagini anticontraffazione, in media 30 al giorno, le Fiamme Gialle, tra l’altro, hanno ritirato dal mercato 34 milioni di “tarocchi”, 27 milioni di prodotti pericolosi e quasi 3 milioni di falsi “made in Italy”. E’ stato così sottratto al giro d’affari dell’economia criminale un valore stimabile in oltre 700 milioni di euro e sono state scoperte circa 400 “imprese illecite” adibite ad opifici e depositi.

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