Equitalia diventa una e prova così a far fronte al calo dell’aggio
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Economia

Equitalia diventa una e prova così a far fronte al calo dell’aggio

L’ente di riscossione procede a una riorganizzazione interna, unificando le attuali tre controllate territoriali

Da Equitalia Nord, Centro e Sud, a un’unica struttura di carattere nazionale che farà sempre capo alla società capogruppo Equitalia Holding. È questa la novità organizzativa che interesserà l’ente di riscossione e che diventerà operativa dal prossimo primo luglio 2016. Una novità che, almeno per quanto è dato sapere, non avrà nessuna ricaduta sui rapporti con i contribuenti, visto che non dovrebbero esserci cambiamenti per quanto riguarda le attuali sedi territoriali. Si tratta più che altro di una sorta di riorganizzazione interna, di una razionalizzazione societaria, sulla quale potrebbe aver inciso anche la recente decisione del governo di abbassare per il futuro il valore dell’aggio, ovvero delle commissioni che Equitalia prende per effettuare il recupero dei crediti fiscali arretrati per conto dello Stato.

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Ricordiamo infatti dal 1° gennaio 2016, l’aggio sarà sostituito dai cosiddetti “oneri di riscossione”, con una significativa riduzione dei costi per il cittadino. Infatti, in caso di pagamento effettuato entro 60 giorni dalla notifica della cartella, tali oneri saranno pari al 3% delle somme riscosse, con un risparmio, quindi, dell’1,65% rispetto a quanto avveniva in passato. Allo stesso modo, per pagamenti effettuati dopo 60 giorni dalla data di notifica della cartella, gli “oneri di riscossione”, interamente a carico del debitore, saranno pari al 6% dell’importo dovuto: anche in questo caso ci sarà un risparmio significativo per i contribuenti che ammonta a due punti percentuali, visto che per questi versamenti l’aggio era attualmente fissato all’8%. In prospettiva quindi, Equitalia dovrà certamente fare i conti con un taglio cospicuo alle proprie entrate, a tutto vantaggio ovviamente dei cittadini che vedranno allentata in parte la morsa del fisco.

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Forse dunque anche per far fronte a questo nuovo scenario, si è deciso di riorganizzare la struttura da un punto di vista societario. Un cambio di assetto che per Equitalia però non rappresenta di certo una novità assoluta: da quando infatti nel 2006 ha sostituito le banche nell’attività di riscossione, questa sarà la terza riorganizzazione interna messa in campo. La prima portò alla formazione di 16 enti territoriali che andarono a sostituire le quaranta strutture bancarie che svolgevano il ruolo di esattori. Poi a seguire, tramite un processo di fusioni e acquisizioni, si è arrivati all’assetto attuale che prevede, come detto in apertura, tre enti diversi per il Nord, il Centro e il Sud. Dal luglio prossimo, nuovo giro di valzer, con la società che, come detto, diventerà unica per tutto il Paese. A restare fuori da questa nuova organizzazione ci saranno solo, Equitalia Giustizia, che continuerà in autonomia a riscuotere le competenze riguardanti i procedimenti giudiziari, e Riscossione Sicilia, l’ente delegato alla riscossione nell’isola, che però a breve potrebbe anch’esso essere assorbito visto che da qualche tempo presenta conti in rosso, con un reale rischio default.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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