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ANSA/GIORGIO BENVENUTI
Economia

Dagli studi di settore agli Isa, come cambia la lotta all’evasione fiscale

Cominciano a prendere forma gli Indici sintetici di affidabilità, che in circa due anni diventeranno lo strumento di controllo delle partite Iva

Entra nel vivo la rivoluzione fiscale che, secondo i programmi, nel giro di circa due-tre anni, dovrebbe portare al pensionamento di tutti i vecchi studi di settore, e all’entrata in vigore dei nuovi Isa, gli Indici sintetici di affidabilità.

Questi ultimi consentiranno a circa 4 milioni di partite Iva di avere un riscontro trasparente della correttezza dei propri comportamenti fiscali, attraverso una nuova metodologia che stabilirà il loro grado di affidabilità e la loro correttezza tributaria su una scala da 1 a 10.

I contribuenti che risulteranno più affidabili avranno accesso a un regime premiale che, nel migliore dei casi, prevederà la totale esclusione dagli accertamenti fiscali.

Come funzionano gli Isa

In pratica, i nuovi Indici di affidabilità, saranno gli strumenti fondamentali per determinare eventuali casi di evasione fiscale e stabilire la correttezza tributaria delle partite Iva. I nuovi indicatori prenderanno in considerazione la verosimiglianza dei ricavi, del valore aggiunto e del reddito, la credibilità dei dati dichiarati e le eventuali anomalie che dovessero emergere dal quadro finanziario complessivo della singola partita Iva.

In sostanza, i tecnici dell’Agenzia delle entrate, non faranno altro che una media di tutti questi indici, e da questa valutazione emergerà un punteggio che, come detto, andrà da 1 a 10, andando in questo modo a determinare una sorta di classifica di merito e di conseguente affidabilità dei comportamenti fiscali.

I primi passi del nuovo modello

L’amministrazione fiscale che fa capo all’Agenzia delle entrate ha cominciato praticamente a muovere i primi passi di questa riforma epocale, mettendo a punto i prima 70 Indici di affidabilità, che a regime dovrebbero diventare 150, e che, come detto, andranno a sostituire i circa 200 vecchi studi di settore.

Ogni categoria imprenditoriale, dalle attività commerciali a quelle di servizio, passando per i liberi professionisti, vedrà modellato su misura un proprio Isa, che in futuro risulterà l’unico riferimento attendibile e pratico per lottare contro l’evasione fiscale.

Le prime categorie interessate

In questo periodo, come accennato, i tecnici dell’Agenzia delle entrate hanno messo a punto una serie di Isa, che vanno a interessare l’attività di svariate categorie di partite Iva. Tra queste ci sono parrucchieri, barbieri, riparatori di motocicli, carrozzieri e meccanici.

Ma anche sale giochi, mediatori immobiliari, noleggio auto e mezzi di trasporto, autoscuole, villaggi turistici, stabilimenti balneari e tutto il comparto della ristorazione. Per il settore manifatturiero invece i primi Isa  riguardano i settori delle calzature e dei prodotti in gomma.

Infine, spazio ai nuovi indicatori anche nel mondo delle professioni: tra gli altri, definiti gli Isa per amministratori di condominio, psicologi, fisioterapisti, agronomi, disegnatori grafici e per gli studi legali.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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