Crisi economica. Lacrime e sangue anche in Germania
Economia

Crisi economica. Lacrime e sangue anche in Germania

Il governo tedesco scopre che non potrà più tagliare le tasse. E studia un piano segreto per alzare l’aliquota Iva e ridurre spese e agevolazioni

«Ha preteso austerità dal resto dell’Unione Europea, ma non ha applicato quello stesso rigore dentro i propri confini». È questo il severo giudizio che i consiglieri del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble hanno dato, secondo il settimanale Der Spiegel, della politica economica tedesca. E così, se da una parte Schäuble ha appena dichiarato come il peggio sia ormai alle spalle, dall’altra ha attivato un gruppo di esperti fidati.

Il compito? Mettere a punto, in segreto, un piano di salvataggio nel caso in cui la congiuntura economica si riveli peggiore del previsto. Del resto anche la cancelliera Angela Merkel, nel discorso di fine anno, ha contraddetto il suo ministro: «Il 2013 rischia di essere peggio del 2012».

La Germania naviga a vista e il piano di riduzione delle tasse per il prossimo biennio rischia di naufragare davanti al temuto aumento del debito pubblico. «In questo caso Schäuble dovrebbe subito abolire l’Iva al 7 per cento applicata ad alcune categorie di prodotti, tra cui i libri e generi alimentari, per adeguarla a quella standard del 19 per cento» dice a Panorama Giacomo Corneo, docente di scienze delle finanze della Freie Universität di Berlino, «poi dovrebbe passare alle pensioni, aumentando l’età (ora ferma a 67 anni) e tagliando prepensionamenti e pensioni di reversibilità». Per Corneo «spariranno alcune vecchie agevolazioni, ma anche altre che, come l’abbassamento dell’Iva per gli hotel, erano state volute dall’Fdp, il partito liberale che fa parte della coalizione di Angela Merkel». La lista dei tagli, che Der Spiegel già chiama «lista Schäuble», sarà il più grande piano di risparmio della spesa pubblica dai tempi di Gerhard Schröder. I dettagli, però, si sapranno dopo il 20 gennaio, quando si chiuderanno i seggi delle elezioni in Bassa Sassonia. «Nessuno vuole mettere le tasse al centro della campagna per le elezioni regionali o, peggio, di quelle nazionali del prossimo ottobre. Anche Peer Steinbrück, il principale sfidante di Merkel, sa che chiunque vinca dovrà valutare un aumento delle imposte» dice Corneo. Il rischio, dice a PanoramaBernd Fitzenberger, professore di economia all’Università di  Friburgo, è però che queste politiche restrittive finiscano con l’essere controproducenti: «Tassare in momenti di recessione può solo peggiorare la situazione». In Europa, come in Germania.

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Andrea D'Addio

Andrea D'Addio, nato a Roma nel 1982 vive da marzo 2009 a Berlino da cui scrive di politica ed economia per Panorama e di cinema e musica per TuStyle, Io Donna e varie altre riviste comprese, ogni tanto, quelle tedesche (Bild am Sonntag, Welt Kompakt). Ha un blog di lifestyle berlinese, Berlino Cacio e Pepe ormai punto di riferimento per la comunità italiana in Germania ed una segreta, ma non troppo, passione per Philip Roth e Jeffrey Eugenides. La sua seconda passione è il calcetto, tanto che è allenatore e giocatore di una squadra berlinese più che mai melting pot.

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