Credit Suisse, perché si indaga su 10mila conti
Richieste dalla Guardia di Finanza alle autorità svizzere informazioni su migliaia di rapporti finanziari. Sospetti di evasione fiscale
Nell’autunno scorso, quando Credit Suisse ha versato una multa di oltre 8 milioni di euro più un altro centinaio di milioni all’Agenzia delle Entrate, la vicenda sembrava chiusa una volta per tutte. Ma adesso la Guardia di Finanza e il Nucleo di Polizia Tributaria, coordinato dalla Procura di Milano, vogliono vederci ancora più chiaro. Per questo, hanno inviato una richiesta di informazioni alle autorità svizzere su quasi 10mila conti e posizioni finanziarie (per la precisione 9.953) aperti presso il Credit Suisse.
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Non si tratta, è bene precisarlo, della filiale italiana del noto gruppo svizzero (che finora non è stata mai indagata in questa vicenda), ma della casamadre con sede a Zurigo, la Credit Suisse Ag. Nello specifico, l’autorità giudiziaria italiana ha chiesto alla Svizzera una gran mole di dati, per verificare appunto cosa c’è dietro quelle migliaia di conti e rapporti finanziari che stanno oltreconfine. Il sospetto è ovviamente che ci siano dietro operazioni di esportazione illecita dei capitali e di evasione fiscale, l’ennesima aldilà delle Alpi
La maxi-inchiesta del 2014
Una cosa ancora non chiara completamente è però come si lega quest’ultima indagine alla precedente maxi-inchiestache ha visto coinvolto il Credit Suisse tra il 2014 e il 2016. In quell’occasione è stato accertato che la casamadre del gruppo elvetico era coinvolta in un giro di esportazione dei capitali, a opera di 13mila presunti evasori che hanno portato all’estero la bellezza di 14 miliardi di euro, attraverso delle polizze assicurative di diritto straniero. Fino ad ora, quell’inchiesta ha fatto emergere quasi 3.300 posizioni finanziarie all’estero e ha consentito di recuperare 173 milioni di euro di imposte.
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Adesso, però, altre indagini si aggiungono a quelle vecchie e quasi 10mila conti all’estero sono entrati di nuovo nel mirino. Magari non tutti appartengono a evasori fiscali ma una cosa sembra certa: ci sono migliaia di nostri connazionali con i soldi in Svizzera che non dormono proprio sonni tranquilli.