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Economia

Agenzia delle entrate, perché si rischia il black out

Da chiarire ci sono la nomina del nuovo direttore Ruffini, i dettagli della fusione con Equitalia e il futuro dei dirigenti fuori ruolo

Sarà un’estate calda quella che si appresta a vivere l’Agenzia delle entrate, e non tanto per le torride temperature climatiche, quanto invece per una serie di problemi tecnico-organizzativi che rischiano di mandare in tilt la stessa operatività della struttura. Si va dalle incognite legate alla nomina del nuovo direttore dell’Agenzia Ernesto Maria Ruffini, ai problemi procedurali connessi alla fusione con Equitalia che scatterà il prossimo primo luglio, fino all’annosa vicenda dei dirigenti fuori ruolo, per i quali da tempo ormai sembra impossibile trovare una soluzione definitiva, e che tra l’altro ora minacciano anche uno sciopero. Ma vediamo tutti i nodi che bisognerà sciogliere al più presto per ridare efficienza all’attività dell’Agenzia.

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Un nuovo direttore sub iudice
Sta facendo discutere non poco la nomina di Ernesto Maria Ruffini a nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate dopo che la Corte dei Conti ha deciso di vederci chiaro sulla sua compatibilità con il ruolo. Provenendo Ruffini dal vertice di Equitalia, azienda in precedenza partecipata e controllata dall’Agenzia delle entrate, potrebbe configurarsi infatti un conflitto di interessi, con un soggetto controllato che assumerebbe il ruolo di controllante. Una potenziale incompatibilità prevista tra l’altro da uno dei decreti attuativi della legge Severino. Vedremo come si scioglierà questa intricata matassa, tenendo conto che nel frattempo bisogna anche far fronte al problema di chi firmerà gli atti ufficiali dell’Agenzia essendo sub iudice la posizione di Ruffini.

Una fusione tutta da definire
E uno dei primi provvedimenti con cui i vertici dell’Agenzia delle entrate dovranno fare i conti, è quello riguardante la fusione con Equitalia che scatterà dal primo luglio. Stante la situazione attuale, come detto, non potrà essere Ruffini direttamente a gestire il passaggio, che tra l’altro presenta ancora alcune questioni da risolvere. Prima fra tutte l’inquadramento contrattuale degli ex dipendenti Equitalia che verranno assorbiti nella nuova sezione Riscossione dell’Agenzia delle entrate. Una controversia che vede attualmente in campo sindacati e azienda, con ricorsi e controricorsi al Tar che di certo non stanno agevolando la ricerca di una soluzione congrua.

Dirigenti sul piede di guerra
Infine, dulcis in fundo verrebbe ironicamente da dire, c’è l’ormai annosa questione dei dirigenti dell’Agenzia che svolgono il proprio ruolo senza avere il corretto mansionamento e senza aver sostenuto i concorsi necessari. Una vicenda che ormai si trascina da circa due anni e che in questo lungo periodo è stata affrontata con decreti emergenziali che hanno tamponato la situazione senza risolverla. Ora a sentirsi presi in giro sono proprio i circa 800 dirigenti parti in causa che minacciano uno sciopero per il 30 giugno. Una data infausta, visto che coincide con una serie di importanti adempimenti fiscali. La conseguenza è dunque che questa astensione dal lavoro potrebbe davvero portare al black out dell’Agenzia delle entrate. Insomma, una prospettiva non proprio idilliaca che si sta cercando in tutti i modi di scongiurare.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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