Acconto Iva, chi deve pagare e come si fa
Economia

Acconto Iva, chi deve pagare e come si fa

Modalità di versamento, esenzioni, ammontari, sanzioni. Tutto sull'ultima scadenza con il fisco fissata per il 27 dicembre

Mese di dicembre, tempo di tasse. Dopo il 17 dicembre e il salasso dell’Imu , arriva il 27 dicembre con l’acconto dell’Iva. Si tratta di un onere per il quale conviene non farsi trovare impreparati, visto che da quest’anno, come vedremo, a non pagare si rischia addirittura di finire in carcere. Ecco dunque di seguito qualche utile avvertimento.

A chi spetta pagare e a chi no
Il versamento dell’acconto spetta a tutte le partite Iva che effettuano le proprie liquidazioni con regime mensile o trimestrale. Esistono però tutta una serie di soggetti esentati che vanno da chi ha iniziato l’attività nel 2012 a chi ha cessato l’attività entro il 30 settembre 2012, se contribuente trimestrale, o entro il 30 novembre 2012, se contribuente mensile. E ancora, da chi dovrebbe effettuare un versamento inferiore a 103,29 euro a chi ha dichiarato un credito Iva nell’ultimo mese o trimestre (a seconda del regime) del 2011, fino a chi opera in regimi semplificati.

Modalità di pagamento
Il versamento dell’acconto Iva può essere effettuato solo per via telematica. Si può fare in maniera indipendente oppure utilizzando uno degli intermediari autorizzati. Bisognerà comunque servirsi di un modello F24 e riportare i codici 6013 per i contribuenti mensili e 6035 per i contribuenti trimestrali.

Quanto si dovrà pagare
La somma complessiva da versare al fisco dipende molto dal sistema di computazione che si è scelto. In uso ne esistono tre diversi, la cui efficacia viene concordata dalla singola partita Iva con il proprio commercialista. Il primo metodo, il più utilizzato, è detto "storico" e prevede il versamento di un acconto pari all’88% dell’Iva relativa all’ultimo periodo di riferimento, che sarà il mese di dicembre del 2011 per i contribuenti mensili e il trimestre ottobre-novembre-dicembre 2011 per quelli trimestrali.

Oltre al metodo storico esistono poi due sistemi di calcolo alternativi. Il primo è detto metodo previsionale, e si basa appunto sulla previsione, riferita all’anno in corso, delle possibili entrate che si verificheranno nel mese di dicembre 2012 o nell’ultimo trimestre dello stesso anno. La percentuale da versare è sempre pari all’88%. C’è infine il metodo analitico, che basa il suo calcolo sulle entrate effettive realizzate, per i contribuenti trimestrali dal 1 ottobre al 20 dicembre, e per quelli mensili, dal 1 al 20 dicembre. In questo caso si è tenuti a un versamento pari al 100%.

Sanzioni
Detto che per chi paga in ritardo valgono le regole circa eventuali sanzioni a cui si sommano interessi di mora e messa in ruolo da parte degli enti esecutivi, quello che vale la pena sottolineare è una novità di carattere penale. Per chi infatti risulta non aver pagato l’acconto dell’Iva entro il 27 dicembre per cifre superiori ai 50mila euro, scatteranno le manette, con una possibile reclusione da 6 mesi a 2 anni. Insomma, un motivo in più per non farsi trovare impreparati all’appuntamento di fine anno con il fisco.

ECCO QUANTE TASSE PAGHIAMO

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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