Start Up, per Passera la "ciccia" non è tutto
Economia

Start Up, per Passera la "ciccia" non è tutto

I soldi non sono tutto, sostiene il ministro per lo Sviluppo  Economico. Che adotta un linguaggio popolare. In tv, come nei convegni

Credo che sia la prima volta che capisco tutto quello dice un ministro, scrive @Robven su Twitter. E argomenta @TonyApt12: “Passera innova non solo nel metodo ma nel linguaggio, chiarezza, niente tecnicismi e pochi slogan”. Il ministro dello Sviluppo Economico parla sul palco del Vodafone Village, a Milano, in occasione dell’incontro “Acceleriamo le start up: l’impresa a sostegno delle idee”, organizzato per il lancio di Xone, l’acceleratore creato dalla compagnia telefonica in Silicon Valley e adesso attivato anche in Italia.

Corrado Passera sgrana il rosario sull’argomento (la semplificazione, la cancellazione del marchio del fallimento, i vantaggi fiscali per gli investitori) e conferma un nuovo stile di “risposta-non risposta chiara”. Sul tema start up sono due le preoccupazioni: si farà in tempo a rendere operativi i provvedimenti in discussione alla Camera con i decreti di attuazione? "Non ce ne andremo finché non finiremo", dice Passera. "E non è una minaccia. Anche a costo di lavorare l’ultima notte in carica".

Bene, i suoi collaboratori sono avvisati. Ma, quando suonerà la campanella, non potranno certo occupare gli uffici del ministero solo per completare la “missione startup”. E le risorse economiche, la “ciccia”, domanda qualcuno? Non sembra che ce ne sia molta...  "La ciccia, come dite da queste parti, che sono le mie parti, non è l’unico valore", risponde a tono il ministro, che dà una mezza notizia: Cassa Depositi e Prestiti aumenterà la parte del Fondo Italiano di Investimento a favore delle nuove imprese innovative. Ma non c’è ancora nulla di firmato e il tempo corre verso le elezioni. Sembra una pressione per convincere qualche indeciso, ma nell'incertezza il ministro ricorda filosoficamente che i soldi, in fondo, non sono tutto: "Più che risorse alle nuove aziende servono semplificazioni e flessibilità". Insomma, quando di “ciccia” ce n’è poca, meglio voltarsi altrove.

Passera, seppure sollecitato, non disdegna il tono colloquiale, quasi popolare. Una delle sue locuzioni preferite in questo momento sembra essere “stargli addosso”, con variante “andargli addosso”, per far capire che lui vede, controlla e non molla. A Domenica In, scelta di palcoscenico che fa riflettere sugli obiettivi preelettorali, ha detto che “stiamo addosso alla Fiat”, dal momento che non “siamo soddisfatti di come si sta comportando”.  Davanti alla platea Vodafone di investitori e startuppari, invece, dice, sempre con pluralis maiestatis, che “gli daremo addosso” e in questo caso si riferisce a quelli che gli addetti ai lavori chiamano OTT, minaccioso acronimo (sta per Over the top) usato per indicare Google, Apple, Facebook, WhatsUp e tutte quelle compagnie che fanno business usando parassitariamente le reti tlc.

In Italia non pagano neanche le tasse, grazie ad abili pratiche di “ottimizzazione fiscale”. "Con loro è più difficile la lotta all’evasione, perché sono veramente bravi", dice Passera. "Anche se mi costa fatica chiamare ‘bravo’ chi evade le tasse. Gli daremo addosso". Perché lì si che c'è "ciccia".

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Giovanni Iozzia

Ho lavorato in quotidiani, settimanali e mensili prevalentemente di area economica. Sono stato direttore di Capital (RcsEditore) dal 2002 al 2005, vicedirettore di Chi dal 2005 al 2009 e condirettore di PanoramaEcomomy, il settimanale economico del gruppo Mondadori, dal 2009 al maggio 2012. Attualmente scrivo su Panorama, panorama.it, Libero e Corriere delle Comunicazioni. E rifletto sulle magnifiche sorti progressive del giornalismo e dell’editoria diffusa.  

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